I russi non sanno usare i kettlebells
In questo articolo capiremo che l’adattamento occidentale all’allenamento coi kettlebells, si discosta molto dalla versione originale sovietica. Cosa cambia, cosa rende l’allenamento coi Kettlebell realmente efficace? Le risposte a queste domande in questo articolo.
“Un uomo che non mantiene la parola non è un uomo” SASCIA
Gli occhi facevano male, trafitti dal freddo glaciale, il vento sputava la neve in faccia ai due soldati sovietici, di guardia. L’inverno siberiano metteva il gelo nelle ossa, eppure nella palestra della base l’aria era calda e viva, come se a cantare dentro ci fosse il coro dell’armata rossa.
Il rumore dei motori era assordante e la puzza di cherosene pungeva il naso, i soldati si dovevano raggomitolare per passare, le mani sporche stringevano le viti e controllavano che la vita della macchina procedesse senza intoppi. Silenzioso il sottomarino si abissava con le sue dieci testate nucleari. Misha sentiva sia il vuoto dell’oceano, sia il battere frenetico del motore. Nell’angusta stanza non ci si poteva muovere molto, eppure tutti erano tenuti a fare 30 minuti d’esercizio ginnico al giorno.
L’impatto fu devastante, Aleksandr sentì un botto, come un albero che si spezzava , eppure quel rumore non proveniva dall’esterno ma da dentro di lui. Un riverbero di sangue gli uscì dalla bocca, mentre le gambe si piegarono sotto al peso. I bambini e sua moglie, Dagmar principessa di Danimarca, erano però ancora vivi. Cos’era successo al treno? Non ricordava nulla se non che era deragliato, la sua famiglia si era gettata a terra e lui, Alessandro III Zar di Russia, col suo corpo li aveva fatto da scudo.
Nelle palestre di quartiere dell’ex unione sovietica, vecchi veterani ed allenatori, seduti davanti ad un tè caldo o ad un bicchiere di vodka si raccontano queste e mille altre storie sui kettlebells. Questo strumento veniva utilizzato per allenare l’armata rossa, lo Zar Alessandro III disse d’essere sopravvissuto ad un incidente in treno grazie al suo fisico forgiato con questo attrezzo. Kettlebells e tradizione russa si intrecciano come i lunghi capelli di una ragazza siberiana.
Le qualità atletiche che il kettlebell può regalare sono tantissime e riguardano la:
- FORZA
- RESISTENZA
- ESPLOSIVITA’
- SCIOLTEZZA
- CAPACITA’ CARDIOVASCOLARE
Uno solo strumento per allenare tutte queste capacità, per questo è stato scelto. Dentro un sommergibile lo spazio è sempre molto ristretto, non si può correre, e spesso anche un bilanciere è troppo ingombrante.
Da secoli in Russia gli uomini, i soldati, si allenano coi kettlebells. Negli ultimi dieci anni è arrivato anche da noi, portato NON da un gelido vento siberiano ma da un’accogliente calda aria fitness.
Il kettlebell non vi regalerà nulla a meno che non vi alleniate come dei veri russi.
Volete ottenere qualità incredibili?
- Allenativi con esercizi base: slancio (jerk), strappo (snatch), slancio completo (long cycle)
- Allenativi con due kettlebell pesanti: 32+32kg deve essere il vostro obiettivo a medio lungo termine.
- Allenatevi nel tempo: 3′, 5′, 10′ , se vi limitate a fare 5-10 ripetizioni state facendo bodybuilding coi kettlebell
Cosa dovete evitare di fare:
- Eseguire mille esercizi diversi. Rimarrete deboli in tutti, non raggiungendo mai un livello che vi consentirà di fare il salto di qualità
- Usare poco peso. In Russia le ragazzine di 50kg fanno 150 snatch con 24kg. Se usate lo stesso carico c’è qualcosa che non va.
- Allenarvi coi circuiti. Coi circuiti vi concentrerete più sulla fatica, non imparando mai la giusta tecnica, che è il vero segreto della forza.
L’unico modo che avete per diventare dei veri Girevik (sollevatore di peso in russo) è quello d’abbandonare il marketing americano.
SONO I PRINCIPI CHE VI FARANNO MIGLIORARE E QUESTI SONO SEMPRE GLI STESSI
- ESERCIZI BASE
- TECNICA PERFETTA
- CARICHI PESANTI
- PROGRAMMAZIONE
Il kettlebell è uno strumento che vi consentirà d’allevarvi OVUNQUE e di sviluppare contemporaneamente tantissime qualità.
Ma non basta impugnarlo per trasformarsi in un vero russo, bisogna seguire il vento gelido dell’oriente.