Acido fosfatidico: cos’è, a cosa serve e quando assumerlo?
Quelli a base di acido fosfatidico (PA) sono supplementi nutrizionali studiati per ottimizzare la costruzione di massa muscolare e, pertanto, di largo impiego nell’ambito della palestra e del bodybuilding.
Nei prossimi paragrafi tratteremo l’acido fosfatidico (PA) come integratore sportivo ad azione ipertrofica, introducendone le generalità – cos’è e ruolo biologico – specificandone la posologia – quanto e quando assumerlo – e terminando con la “eventuale” efficacia.
A cosa serve l’acido fosfatidico? Proprietà e benefici
L’acido fosfatidico è un fosfolipide anionico, più precisamente un diacil-glicerofosfolipide.
Gli acidi fosfatidici sono importanti per la segnalazione cellulare e l’attivazione diretta dei canali ionici lipido-dipendenti.
L’acido fosfatidico è in grado di attivare il mechanistic target of rapamycin (mTOR) o “bersaglio meccanicistico della rapamicina”, un enzima (proteina-chinasi) che regola la crescita, la replicazione, la mobilità, la vita cellulare, la trascrizione e la sintesi proteica.
Molti credono che l’aumento della sintesi proteica corrisponda necessariamente a un incremento della massa muscolare (ipertrofia); tuttavia, i due termini non sono necessariamente sinonimi.
Migliorare la sintesi proteica infatti, può avere un effetto anticatabolico importante ed incrementare l’efficienza del recupero tra le sessioni, ma non è detto che la produzione di nuove proteine vada oltre il limite strutturale e funzionale di partenza.
Funziona veramente? Evidenze scientifiche
È scientificamente dimostrato che l’acido fosfatidico può aumentare la sintesi proteica muscolare previa attivazione di mTOR.
Inoltre, alcuni studi hanno messo in evidenza che la contrazione meccanica del muscolo scheletrico promuove l’aumento dei livelli di acido fosfatidico nelle miocellule, probabilmente grazie all’attivazione di mTOR.
Gli studi a riguardo sono comunque troppo pochi per poter avanzare delle ipotesi realmente fondate sull’eventuale efficacia dell’acido fosfatidico nell’aumento della massa muscolare. La “International Society of Sport Nutrition” inserisce questo integratore tra quelli con prove limitate – ma potenzialmente interessanti.
Ad oggi, la perplessità maggiore su questo prodotto riguarda la sua biodisponibilità dopo l’assunzione, e la reale efficacia di raggiungere i muscoli previo circolo ematico.
Inutile dire che l’acido fosfatidico, per le sue grosse dimensioni, non può venire assorbito intero dalla mucosa intestinale. Difficile credere che, in seguito all’idrolisi digestiva del PA e all’assorbimento di una molecola di glicerolo + una di acido fosforico + due molecole di acidi grassi, l’organismo aumenti la sintesi di acido fosfatidico cellulare nei muscoli.
Ad ogni modo, oggi la bibliografia offre quanto segue:
- Secondo Hoffman et al., soggetti che si allenano con i pesi e che integrano con 750 milligrammi al giorno (mg/die) di acido fosfatidico hanno goduto di un aumento della massa magra totale di 1,7 kg; il gruppo con placebo invece, non ha mostrato variazioni;
- Secondo Joy et al., che hanno condotto una sperimentale simile, per due mesi, con un campione superiore e che si allenava in maniera controllata, l’integrazione di acido fosfatidico ha incrementato la massa magra di 2,4 kg, mentre il gruppo placebo ha mostrato aumenti inferiori (1,2 kg).
I risultati sembrerebbero sorprendenti ma di dubbia credibilità; osservando i dati del secondo studio si può infatti notare come all’assunzione di placebo si correli una crescita ipertrofica di ben 1,2 kg.
Chi ha già una discreta anzianità d’allenamento sa perfettamente quanto anche solo un obbiettivo del genere – per non parlare dei 2,4 kg raggiunti con PA – possa definirsi “arduo” da raggiungere.
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Come assumere l’acido fosfatidico? Dosaggio
L’acido fosfatidico si trova naturalmente nella dieta, ma solo in quantità estremamente ridotte.
L’AP è presente a livelli superiori in verdure come le Brassicaceae (cavoli); le foglie di cavolo cappuccio ne apportano 700 nmol/g e quelle di ravanello giapponese 570 nmol/g.
La dose attualmente consigliata di acido fosfatidico per aumentare la massa muscolare è di 750 mg / die; dosi più basse invece, non hanno mostrato benefici significativi.
La bibliografia sembra sostenere un consumo di acido fosfatidico ripartito in due dosaggi: 450 mg nel pre-workout (30’ prima) e 300 mg nel post-workout.
Dato che uno studio hanno ipotizzato un eventuale effetto attenuante a carico delle proteine del siero del latte (whey), potrebbe essere consigliabile assumerlo a stomaco vuoto e non con il cibo.
Effetti collaterali e controindicazioni: fa male?
Sebbene non siano stati segnalati effetti collaterali, non sono disponibili molti dati sulla sicurezza dell’acido fosfatidico nel lungo termine.
Si raccomanda il consulto del medico prima di stabilire un’eventuale assunzione. Inoltre, è sconsigliabile integrare con PA in caso di: gravidanza, allattamento, patologie gravi (si segnala un eventuale controindicazione in caso di endometriosi*) e terapie farmacologiche che possono subire un’eventuale interferenza.
*La ricerca ha dimostrato livelli di PA significativamente elevati nelle donne con endometriosi, il che può essere dovuto a una sottoregolazione o sovraregolazione di alcuni enzimi.
Bibliografia
Tanaka, T., Kassai, A., Ohmoto, M., Morito, K., Kashiwada, Y., Takaishi, Y., … & Tokumura, A. (2012). Quantification of phosphatidic acid in foodstuffs using a thin-layer-chromatography-imaging technique. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 60(16), 4156-4161.
Li, J., Gao, Y., Guan, L., Zhang, H., Sun, J., Gong, X., … & Bi, H. (2018). Discovery of phosphatidic acid, phosphatidylcholine and phosphatidylserine as biomarkers for early diagnosis of endometriosis. Frontiers in Physiology, 9, 14.
Mobley, C. B., Hornberger, T. A., Fox, C. D., Healy, J. C., Ferguson, B. S., Lowery, R. P., … & Wilson, J. M. (2015). Effects of oral phosphatidic acid feeding with or without whey protein on muscle protein synthesis and anabolic signaling in rodent skeletal muscle. Journal of the International Society of Sports Nutrition, 12(1), 32