L’aspartame fa male?

Negli ultimi anni, il dibattito sull’aspartame e i suoi effetti collaterali sulla salute è stato oggetto di attenzione crescente. Proprio negli ultimi mesi molti giornali l’hanno persino indicato come cancerogeno.
Ma cosa c’è di vero? Per rispondere a questa domanda è importante esaminare in modo critico le evidenze scientifiche disponibili.
L’aspartame (E 951) è un dolcificante artificiale ampiamente usato per dare il sapore dolce a diversi alimenti e bevande. Questa sostanza è circa 200 volte più dolce dello zucchero e, quindi, a parità di intensità del gusto dolce, viene usata in piccolissime quantità.
L’aspartame fa male?
Da diversi decenni, l’aspartame è sia stato ritenuto idoneo come additivo alimentare per il consumo umano sia è stato inserito da IARC come possibile sostanza cancerogena (gruppo 2B), ovvero con limitate e contrastanti evidenze sulla sua cancerogenicità. Questi sembrano due aspetti contrastanti, vediamo di capire meglio com’è possibile.
Attualmente, l’aspartame è considerato sicuro per il consumo umano entro i limiti dell’ADI (Assunzione Giornaliera Accettabile). L’ADI rappresenta la quantità massima di una sostanza che una persona può consumare quotidianamente senza che si verifichino effetti negativi sulla salute ed è stabilita da organismi regolatori sulla base di studi scientifici approfonditi.
Per quanto riguarda l’aspartame, l’JECFA (Comitato di esperti sugli additivi alimentari) ha confermato di recente l’ADI di 40 mg/kg di peso corporeo. Ciò significa che per superare l’assunzione giornaliera accettabile dovresti consumare circa 15-20 lattine di bevande dolcificate con aspartame al giorno per tutti i giorni della tua vita – in media una lattina di questo tipo da 330 ml contiene 90 mg di aspartame.
Risulta chiaro che se segui un regime alimentare “normale” è alquanto improbabile superare questa soglia! Con una comprensione informata e una scelta consapevole, puoi gestire l’assunzione di aspartame nel contesto di una dieta equilibrata e sana senza ripercussioni sulla salute.
Aspartame e cancro: quale relazione
La relazione tra l’aspartame e il cancro è stata oggetto di dibattito e di numerosi studi scientifici nel corso degli ultimi decenni. Attualmente, la maggior parte delle organizzazioni scientifiche concorda sul fatto che non ci sono prove convincenti che collegano l’aspartame al cancro negli esseri umani.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) hanno classificato l’aspartame come “possibile cancerogeno per l’uomo”, assegnandogli il Gruppo 2B, sulla base di prove limitate nei confronti del carcinoma epatocellulare. Pertanto, l’evidenza è considerata insufficiente per dimostrare un legame causale con il cancro.
Inoltre, anche la FDA (Food and Drug Administration) ha condotto numerosi studi sulla sicurezza dell’aspartame e ha concluso che, nei livelli di consumo normali, non vi è un rischio significativo per la salute umana, compreso il rischio di cancro.
È importante notare che Il termine “cancerogeno” non implica necessariamente che una sostanza causerà sicuramente il cancro, ma piuttosto suggerisce che esista la possibilità che possa aumentare la probabilità di sviluppare la malattia. Questo concetto è fondamentatale perché riflette la complessità dell’interazione tra sostanze chimiche e salute umana.
Altri fattori come la durata dell’esposizione, la dose e la suscettibilità individuale giocano un ruolo fondamentale nell’insorgenza delle malattie neoplastiche. Dunque, il “possibile cancerogeno” indica che ancora non ci sono prove conclusive ma che potrebbe esserci una correlazione a determinate dosi ed esposizioni.
In definitiva, sebbene esistano alcune preoccupazioni e discussioni sulla relazione tra l’aspartame e il cancro, la maggior parte delle evidenze scientifiche attuali non supporta un collegamento diretto.
Dove si trova l’aspartame?
L’aspartame è presente in oltre 5000 prodotti alimentari. Viene usato come additivo per conferire il sapore dolce, senza aggiungere praticamente calorie, in una varietà di cibi e bevande a basso contenuto calorico o come edulcorante da tavola.
Puoi trovarlo ad esempio in questi prodotti:
- Bevande dietetiche o energetiche zero zuccheri;
- Prodotti lattiero-caseari (yogurt);
- Cereali da colazione;
- Barrette proteiche;
- Gomme da masticare;
- Dolci e dessert dietetici;
- Farmaci.
Consigli pratici per limitare l’assunzione di aspartame
Se vuoi limitare l’assunzione di aspartame, ci sono alcune strategie pratiche che puoi adottare:
- Leggi attentamente le etichette nutrizionali: prima di acquistare un prodotto leggi gli ingredienti in modo da identificare la presenza di aspartame. In UE, la presenza di aspartame è infatti obbligatoria da indicare in etichetta;
- Opta per alternative dolci meno artificiali: come il miele o lo sciroppo d’acero, quando possibile;
- Evita di consumare molti prodotti dietetici: per dimagrire non è necessario mangiare tanti prodotti light o zero calorie, ma è sufficiente impostare una dieta ipocalorica associata all’attività fisica.
Per concludere, nonostante le preoccupazioni sollevate, è importante considerare che l’aspartame è stato studiato in modo approfondito da esperti in campo alimentare e sanitario.
Attualmente il suo consumo è considerato sicuro entro i limiti dell’ADI. Tuttavia, come con qualsiasi alimento o bevanda, l’equilibrio e la moderazione, senza eccessi da un lato o dall’altro, e sono la chiave!
Bibliografia
https://www.youtube.com/watch?v=LZ5kYu4pYVA
https://www.who.int/news/item/14-07-2023-aspartame-hazard-and-risk-assessment-results-released
https://apps.who.int/food-additives-contaminants-jecfa-database/Home/Chemical/62