L’aspartame fa male?
Negli ultimi anni, il dibattito sull’aspartame e i suoi effetti collaterali sulla salute è stato oggetto di attenzione crescente. Proprio negli ultimi mesi molti giornali l’hanno persino indicato come cancerogeno.
Ma cosa c’è di vero? Per rispondere a questa domanda è importante esaminare in modo critico le evidenze scientifiche disponibili per capire meglio se l’aspartame fa male.
L’aspartame (E 951) è un dolcificante artificiale ampiamente usato per dare il sapore dolce a diversi alimenti e bevande. Questa sostanza è circa 200 volte più dolce dello zucchero e quindi, a parità di intensità del gusto dolce, viene usata in piccolissime quantità.
L’aspartame fa male?
Da diversi decenni, l’aspartame è stato ritenuto idoneo come additivo alimentare per il consumo umano. La sua approvazione risale agli anni ’80 ed è stata preceduta da valutazioni dettagliate sulla sua sicurezza.
Attualmente, l’aspartame è considerato sicuro per il consumo umano entro i limiti dell’ADI (Assunzione Giornaliera Accettabile). L’ADI rappresenta la quantità massima di una sostanza che una persona può consumare quotidianamente senza che si verifichino effetti negativi sulla salute ed è stabilita da organismi regolatori sulla base di studi scientifici approfonditi.
Per quanto riguarda l’aspartame, l’JECFA (Comitato di esperti sugli additivi alimentari) ha confermato di recente l’ADI di 40 mg/kg di peso corporeo. Ciò significa che per superare l’assunzione giornaliera accettabile dovresti consumare più di 20 lattine di bevande dietetiche al giorno per tutti i giorni della tua vita – in media una lattina di questo tipo da 330 ml contiene in media 90 mg di aspartame.
Risulta chiaro che se segui un regime alimentare “normale” è alquanto improbabile superare questa soglia! Come sempre l’equilibrio è la chiave. Con una comprensione informata e una scelta consapevole, puoi gestire l’assunzione di aspartame nel contesto di una dieta equilibrata e sana.
Dove si trova l’aspartame
L’aspartame è presente in oltre 5000 prodotti alimentari. Viene usato come additivo per conferire sapore dolce, senza aggiungere praticamente calorie, in una varietà di cibi e bevande a basso contenuto calorico o come edulcorante da tavola.
Puoi trovarlo ad esempio in questi prodotti:
- Bevande dietetiche zero zuccheri;
- Prodotti lattiero-caseari (yogurt);
- Cereali da colazione;
- Barrette proteiche;
- Gomme da masticare;
- Dolci e dessert dietetici;
- Farmaci.
Aspartame e cancro: quale relazione
La relazione tra l’aspartame e il cancro è stata oggetto di dibattito e di numerosi studi scientifici nel corso degli ultimi decenni. Attualmente, la maggior parte delle organizzazioni scientifiche concorda sul fatto che non ci sono prove convincenti che collegano l’aspartame al cancro negli esseri umani.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) hanno classificato l’aspartame come “possibile cancerogeno per l’uomo”, assegnandogli il Gruppo 2B, sulla base di prove limitate nei confronti del carcinoma epatocellulare. Pertanto, l’evidenza è considerata insufficiente per dimostrare un legame causale con il cancro.
Inoltre, anche la FDA (Food and Drug Administration) ha condotto numerosi studi sulla sicurezza dell’aspartame e ha concluso che, nei livelli di consumo normali, non vi è un rischio significativo per la salute umana, compreso il rischio di cancro.
È importante notare che Il termine cancerogeno non implica necessariamente che una sostanza causerà sicuramente il cancro, ma piuttosto suggerisce che esista la possibilità che possa aumentare la probabilità di sviluppare la malattia. Questo concetto è fondamentatale perché riflette la complessità dell’interazione tra sostanze chimiche e salute umana.
Altri fattori come la durata dell’esposizione, la dose e la suscettibilità individuale giocano un ruolo fondamentale nell’insorgenza delle malattie neoplastiche. Dunque, il “possibile cancerogeno” indica che ancora non ci sono prove conclusive ma che potrebbe esserci una correlazione a determinate dosi ed esposizioni.
In definitiva, sebbene esistano alcune preoccupazioni e discussioni sulla relazione tra l’aspartame e il cancro, la maggior parte delle evidenze scientifiche attuali non supporta un collegamento diretto.
Consigli pratici per limitare l’assunzione di aspartame
Se vuoi limitare l’assunzione di aspartame, ci sono alcune strategie pratiche che puoi adottare:
- Leggi attentamente le etichette nutrizionali: prima di acquistare un prodotto leggi gli ingredienti in modo da identificare la presenza di aspartame. In UE, la presenza di aspartame è infatti obbligatoria in etichetta;
- Opta per alternative dolci meno artificiali: come il miele o lo sciroppo d’acero, quando possibile;
- Evita di consumare molti prodotti dietetici: per dimagrire non è necessario mangiare tanti prodotti light o zero ma impostare una dieta ipocalorica associata, se ti è possibile a dell’attività fisica che ti consentirà di bruciare calorie ma soprattutto di mantenerti in forma.
Per concludere, nonostante le preoccupazioni sollevate, è importante considerare che l’aspartame è stato studiato in modo approfondito da esperti in campo alimentare e sanitario. Attualmente il suo consumo è considerato sicuro entro i limiti dell’ADI. Tuttavia, come con qualsiasi alimento o bevanda, l’equilibrio e la moderazione sono la chiave!
Bibliografia
https://www.youtube.com/watch?v=LZ5kYu4pYVA
https://www.who.int/news/item/14-07-2023-aspartame-hazard-and-risk-assessment-results-released
https://apps.who.int/food-additives-contaminants-jecfa-database/Home/Chemical/62