Il coccige: dolore ed anatomia
Il coccige (dal greco kòkkyx, ossia “cuculo”, per via della somiglianza con il becco di tale uccello), è una struttura ossea impari, composta generalmente da 4 vertebre fuse insieme, che contribuisce a comporre il complesso anatomico della colonna vertebrale, costituendone l’ultimo tratto.
È un osso piccolo e simmetrico dalla forma piramidale situato sotto alla base inferiore dell’osso sacro. Vista la sua localizzazione fornisce con la sua estremità superiore la superficie di contatto per l’articolazione sacro-coccigea, grazie alla quale va a costituire, insieme all’osso sacro, la parete posteriore della pelvi. Il coccige ospita l’inserzione di diversi muscoli aventi un ruolo nei movimenti dell’anca e nelle funzioni sfinteriche. Analizziamo ora la morfologia del coccige in maniera più specifica, così da comprenderne l’importanza e le funzioni.
Anatomia del coccige
Per descrivere l’anatomia dobbiamo necessariamente comprendere dove si trova il coccige.
Il coccige è un osso che insieme al sacro, alle vertebre lombari, toraciche e cervicali forma la colonna vertebrale, o rachide, struttura anatomica fondamentale che garantisce stabilità e movimento. Nell’essere umano il coccige può essere formato da 3 fino a 6 piccole vertebre saldate tra loro, ma nella maggioranza dei casi ne sono presenti 4.
Le dimensioni di questi “abbozzi vertebrali” vanno a diminuire dall’alto verso il basso, di conseguenza la vertebra più caudale è quella dalle dimensioni minori. La prima vertebra coccigea è l’unica a mantenere alcune caratteristiche tipiche delle vertebre: essa, nel coccige, è la più grande di dimensioni, e presenta ai suoi lati due protuberanze ossee dette “processi trasversi”, caratteristici della morfologia delle vertebre di tutto il rachide.
A differenza di queste, tuttavia, le vertebre del coccige sono prive di lamine, peduncoli e processi spinosi. Nei soggetti giovani sono presenti piccole articolazioni fra le vertebre coccigee, dette articolazioni inter-coccigee, tuttavia, in età adulta queste vanno incontro a un processo di fusione, che le va a saldare completamente.
Il coccige viene generalmente suddiviso in 6 regioni anatomiche: una base, un apice, una superficie anteriore o ventrale, una superficie posteriore o dorsale, e due superfici laterali.
Parti anatomiche del coccige
La base del coccige, piatta e posta sul margine coccigeo superiore, possiede una faccetta articolare piana che permette a quest’ultimo di articolarsi con l’ultima vertebra dell’osso sacro attraverso l’articolazione sacro-coccigea. Questa articolazione è dotata di un sottile disco fibrocartilagineo, ed è stabilizzata da numerosi piccoli legamenti, detti legamenti sacro-coccigei, che si dividono in anteriore, posteriore profondo e superficiale, laterali, e legamenti inter-articolari. I movimenti dell’articolazione sacro-coccigea sono minimi, permettendo piccolissime escursioni in flessione ed estensione al coccige rispetto al sacro; questa articolazione, inoltre, spesso si salda completamente nell’età adulta. Lateralmente e dorsalmente alla superficie articolare della base del coccige si sollevano verso l’alto due prominenze ossee, dette “corni del coccige”, che corrispondono ai processi articolari superiori delle altre vertebre del rachide, e si articolano con i corni del sacro, posti sulla superficie dorsale di questo, con un orientamento caudale.
L’apice del coccige rappresenta la parte più caudale del coccige, è una piccola protuberanza ossea che può presentarsi sulla linea mediana, o lievemente inclinato a destra o a sinistra. È orientato in basso e in avanti e ospita l’inserzione del muscolo sfintere anale esterno.
La superficie anteriore, o ventrale, si presenta con una lieve concavità, è rivolta verso il bacino e possiede tre solchi trasversali che corrispondono alla fusione delle vertebre coccigee. Ospita l’inserzione del muscolo elevatore dell’ano.
La superficie posteriore, o dorsale, si presenta invece con una lieve convessità, è rivolta posteriormente ed è rivestita dalla cute. Anch’essa, come la superficie anteriore, presenta tre solchi trasversali.
Le due superfici laterali, viste dall’alto verso il basso, sono oblique in senso latero-mediale e terminano a livello dell’apice. Qui sono situati i processi trasversi coccigei, caratteristici prevalentemente della base della prima vertebra coccigea, ma presenti, seppur in dimensioni minime e decrescenti dall’alto verso il basso, anche nelle altre vertebre coccigee.
Nella sua porzione superiore il coccige fornisce inserzione ai muscoli sacrococcigei anteriore e posteriore, piccoli residui atrofici di muscoli che nei mammiferi governano i movimenti della coda. Anteriormente è invece situata l’inserzione del muscolo ischiococcigeo, mentre sulla sua superficie posteriore il coccige ospita una porzione dell’inserzione del muscolo grande gluteo.
Funzioni del coccige
Il coccige rappresenta l’ultimo “residuo evolutivo” della coda presente nei nostri lontani antenati, ed ha essenzialmente tre funzioni principali: fornisce la superficie articolare per l’articolazione sacro-coccigea e i legamenti che la sostengono, si presta come punto di inserzione ossea di muscoli che muovono l’anca e di piccoli muscoli utili nella funzionalità sfinterica e del pavimento pelvico, e possiede infine un importante ruolo nel supporto del peso corporeo in posizione seduta, quando il baricentro del corpo è spostato posteriormente.
L’articolazione sacro-coccigea, con i suoi minimi movimenti di flessione ed estensione del coccige sul sacro, fornisce aiuto durante movimenti particolari che avvengono durante il travaglio e la defecazione. Queste caratteristiche rendono il coccige una struttura anatomica che, seppur non di fondamentale importanza, possiede un ruolo chiaro e distinto, utile nel supporto e nella funzionalità del corpo umano.
Frattura del coccige
A causa della sua posizione come tratto terminale della colonna vertebrale, il coccige risulta particolarmente esposto a traumi, e quando gli stress esterni sono talmente elevati e violenti da superare la soglia di resistenza dell’osso, questo può andare incontro a frattura. Questo può avvenire in situazioni come cadute a sedere violente, incidenti automobilistici e forti impatti negli sport da contatto come rugby e football americano.
La sintomatologia tipica è un forte dolore in zona peri-coccigea, esacerbata dalla stazione eretta, dagli sforzi fisici intensi e durante la defecazione. Il trattamento è nella maggior parte dei casi di tipo conservativo, con una completa risoluzione dei sintomi. Solo in rari casi, dovuti ad alterazioni del corretto riconsolidamento dell’osso, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, con l’asportazione completa del coccige.
Dolore al coccige: cause e trattamento
Il dolore al coccige, detto coccigodinia, rappresenta un problema scarsamente diffuso nella popolazione affetta da disordini muscoloscheletrici, con una prevalenza di circa l’1%.
La sintomatologia di solito è data da dolore localizzato in zona peri-coccigea, che tende ad aggravarsi con la compressione diretta di questa regione, o nell’alzarsi dalla posizione seduta. Può essere presente difficoltà e dolore nel mantenere a lungo la posizione seduta, nel flettere la colonna vertebrale, durante la defecazione e durante i rapporti sessuali, a causa dello stretto rapporto fra coccige e nervo pudendo, nervo sensori-motorio che innerva la zona dei genitali e del perineo.
Considerando che, potenzialmente, qualsiasi parte anatomica come osso, legamenti, muscoli e tendini in questa zona è in grado di provocare dolore, esattamente come accade per le problematiche di dolore lombare (o lombalgia), molto spesso non è possibile attribuire con totale sicurezza la causa del dolore coccigeo ad una determinata struttura; parliamo in questi casi di coccigodinia idiopatica.
Fra le possibili cause di coccigodinia troviamo traumi locali, spesso dovuti a cadute violente all’indietro con impatto diretto sul coccige, capaci talvolta di danneggiare legamenti e disco articolare con possibile sublussazione del coccige; lesioni da sforzo ripetitivo, presenti in sport come ciclismo, canottaggio, equitazione, che prevedono una continua pressione a carico del coccige; tumori o infezioni, molto rari, tra i quali troviamo il teratoma sacro-coccigeo, tumore benigno nella maggioranza dei casi, e l’osteosarcoma. Un’altra possibile causa infine può essere rappresentata da lesioni osteo-legamentose avvenute durante il parto, momento in cui la testa del neonato passa appena sopra la parte superiore del coccige, provocando su di esso una pressione a carico di disco e legamenti potenzialmente stressante, soprattutto considerando che durante la gravidanza questi sono dotati di maggiore flessibilità rispetto al fisiologico, a causa dell’importante rilascio nella donna dell’ormone ossitocina.
Oltre alle cause appena elencate, alcuni fattori contribuenti nello sviluppo di coccigodinia possono essere qualsiasi attività lavorativa o sportiva che preveda prolungate pressioni a carico del coccige come la guida di mezzi; il mantenimento per molto tempo di una postura seduta con il baricentro spostato posteriormente e allineamento scorretto, la sovrappesità e obesità, appartenere al sesso femminile (le donne riportano statisticamente una percentuale maggiore di dolore al coccige) e il fisiologico invecchiamento. Diversi autori riportano come alcune particolari morfologie congenite del coccige, come il coccige arcuato congenito, seppur asintomatiche nella maggioranza dei casi, possano a loro volta avere un ruolo nella patogenesi della coccigodinia, ma a tal riguardo non vi è un comune accordo in letteratura.
Il trattamento del dolore al coccige sarà dunque rivolto alla eliminazione o riduzione delle cause e dei fattori contribuenti ad esso, per quanto possibile. A tal fine risulterà importante curare l’allineamento posturale durante la posizione seduta, cambiando spesso posizione e inserendo periodici intervalli con brevi camminate , in modo da evitare di rimanere seduti per troppo tempo; evitare di mantenere il baricentro troppo posteriorizzato mentre si è seduti ( evitare dunque di “stravaccarsi” all’indietro) e sposare uno stile di vita sano e attivo, soprattutto nei casi di eccesso ponderale.
In alcuni casi possono risultare utili alcuni ausili per ridurre la pressione diretta sul coccige durante la posizione seduta, come dei cuscinetti morbidi a ciambella. Alcuni studi mostrano come anche la terapia manuale, effettuata da un fisioterapista abilitato, può avere un ruolo importante nella riduzione della sintomatologia. In caso di fallimento del trattamento conservativo, o in caso di casi gravi come tumori o infezioni, si può optare per un approccio chirurgico, che prevede la totale rimozione del coccige, e talvolta anche di una piccola parte del sacro.
Dott. Andrea Gargiulo
Fisioterapista laureato con 110 e lode all’università di Padova. Specializzato in riabilitazione dei disordini muscoloscheletrici e disfunzioni del movimento.
Lavoro a Mestre e Venezia.
Contatto mail: andrea.garg@hotmail.it
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