Dieta Plank: come funziona e controindicazioni
La dieta Plank è una strategia alimentare per dimagrire che viene considerata una dieta lampo, cioè uno di quei protocolli alimentari che permettono di perdere peso in modo piuttosto veloce con la garanzia di mantenere poi nel tempo i risultati raggiunti, anche senza palestra.
E per questo che diventa facilmente una dieta molto attraente agli occhi dei più e di cui è facile trovare testimonianze positive riguardo al suo funzionamento.
Dall’altra faccia della medaglia, però, è una dieta rigida, che non lascia spazio a variazioni, adattabilità al singolo soggetto e alle sue esigenze.
In questo articolo analizziamo la dieta Plank originale, spiegando come si fa in termini pratici e fornendo il menù settimanale da seguire, Inoltre, vedremo se è davvero una dieta utile e che funziona.
Come funziona la dieta Plank?
La dieta Plank è una delle tante diete iperproteiche che dovrebbe garantire una perdita di peso di 10 kg in circa due settimane. I suoi sostenitori le attribuiscono anche la garanzia di permettere il mantenimento della forma fisica raggiunta negli anni successivi.
È chiaro che una dieta del genere è attraente un po’ per tutte le persone che vogliono iniziare una dieta per dimagrire e che pretendono risultati immediati.
In realtà, una volta non seguito più questo regime alimentare, è molto più probabile che i chili persi vengano ripresi (anche più di prima) e che la composizione corporea peggiori, così come l’assetto metabolico.
La dieta Plank, come vedremo tra poco, propone un preciso ed inflessibile menù della durata di 7 giorni, non adatto a chi segue una dieta vegetariana o vegana in quanto sono presenti alimenti di origine animale e non sono previste sostituzioni.
In generale, permette di mangiare solo alimenti ricchi di proteine e poveri di grassi e carboidrati. I pasti principali sono colazione, pranzo e cena, i quali variano per composizione ogni giorno ma che prevedono sempre una fonte proteica e della verdura.
Controindicazioni dieta Plank
Molte persone che sperimentano sulla loro pelle l’efficacia della dieta Plank asseriscono che effettivamente riescono a perdere peso abbastanza velocemente ma mettono in dubbio l’utilità di questa dieta perché poi in poco tempo riprendono il peso perduto in poco tempo. Questo perché il drastico calo del peso è dovuto principalmente ad acqua e massa magra piuttosto che di grasso corporeo.
Questo accade sia per quanto precedentemente illustrato, sia perché qualsiasi dieta che non pone il focus sull’apprendimento di nuove abitudini alimentari è fallimentare nel medio-lungo periodo.
Infine, questa dieta è ovviamente controindicata per chi soffre di dislipidemie, diabete e colesterolo alto, perché gli alimenti permessi nella dieta Plank possono essere ricchi di grassi saturi e colesterolo, e di certo possono peggiorare la situazione, soprattutto se non sotto osservazione medica.
Tenendo in considerazione quanto appena affermato, bisogna anche dire che la dieta Plank non fa male in assoluto e non è pericolosa in sé, a meno che portata avanti a lungo, caso in cui diventa dannosa.
Quanto si perde in una settimana con la dieta Plank?
La dieta Plank permette una grande perdita di peso iniziale, che va da 6 a 9 kg nelle prime due settimane, in base all’aderenza del soggetto al piano alimentare suggerito.
Questa rilevante perdita di peso che si verifica in tutti i soggetti suggerisce come il menù proposto sia fortemente restrittivo in termini di energia (calorie) fornite sostanzialmente per tutti coloro che la seguono, a prescindere da peso, composizione composizione corporea, stile di vita, ecc.
Tuttavia, è importante ricordare che la perdita di peso che si verifica non è dovuta a una rilevante perdita di grasso e sicuramente non è espressione di un dimagrimento equilibrato e salutare, per il quale, invece, è necessario più tempo e gradualità.
Dieta Plank: menù settimanale
Giorno | Colazione | Pranzo | Cena |
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Lunedì | Caffè amaro | Due uova sode e spinaci | Una bistecca grande alla griglia, insalata e sedano |
Martedì | Caffè nero amaro e un panino | Una bistecca, insalata, frutta | Prosciutto cotto |
Mercoledì | Caffè nero amaro e un panino | Due uova sode, insalata e pomodori | Prosciutto cotto e insalata |
Giovedì | Caffè nero amaro e un panino | Un uovo, carote crude o bollite, formaggio svizzero | Frutta a piacere e uno yogurt |
Venerdì | Caffè amaro, limone e carote | Pesce al vapore e pomodori | Una bistecca con insalata |
Sabato | Caffè nero amaro e un panino | Pollo alla griglia | 2 uova sode, carote |
Domenica | Tè con succo di limone | Una bistecca alla griglia, qualsiasi tipo di frutta | Tutto quello che desideri |
Gli unici aspetti che possiamo considerare come “flessibili” sono la cena del settimo giorno (il tipico “pasto libero”) e la frutta fresca, in quanto la scelta del frutto da consumare è a discrezione di chi segue il piano alimentare.
Co-autore: Daniele Esposito, autore di Project Diet