Muscoli del braccio
I muscoli del braccio sono muscoli estesi e voluminosi (molto famosi nell’immaginario comune e spesso protagonisti di domande riguardo come aumentare la massa muscolare) che dalla spalla e dall’omero si portano fino alle ossa dell’avambraccio ulna e radio. In questo articolo, analizziamo nel dettaglio l’anatomia di questi muscoli che per semplicità e a scopo didattico divideremo in muscoli anteriori e muscoli posteriori del braccio.
Muscoli del braccio: nomi, anatomia e funzione
Entriamo subito nel vivo parlando di anatomia dei muscoli del braccio, premessa fondamentale anche per parlare di esercizi per le braccia. Iniziamo col dire che i muscoli del braccio prendono posto a livello di segmenti ossei che li rendono in grado di permettere movimenti si più di un’articolazione. Questi punti di ancoraggio si ritrovano sulla scapola, sull’omero, sull’ulna e sul radio. Visti tali punti di inserzione, possiamo dire con certezza che i muscoli del braccio muovono l’articolazione scapolo-toracica, scapolo-omerale e il gomito, permettendo movimenti di vita quotidiana fondamentali come per esempio il portarsi il cibo alla bocca o lo spingere qualcosa lontano da noi.
Suddividendo ulteriormente, sul braccio individuiamo:
- muscoli flessori della spalla e flessori di gomito, localizzati anteriormente sul braccio;
- muscoli estensori della spalla ed estensori di gomito, localizzati posteriormente sul braccio.
Muscoli anteriori del braccio
Topograficamente possiamo individuare una famiglia di muscoli anteriori sul braccio, vediamo i principali.
- Il bicipite brachiale, composto da due capi distinti. Il capo lungo è il primo, il quale origina dal tubercolo sovraglenoideo della scapola, il capo breve è il secondo, il quale origina dal processo coroideo sempre della scapola. I due capi distinti si uniscono e si vanno ad inserire con un tendine comune a livello della tuberosità del radio. Il bicipite brachiale in toto è il più importante flessore del gomito, determinando movimenti come il portarsi il cibo alla bocca e come sollevare un oggetto e arrampicarsi, ma è anche un muscolo che determina flessione di spalla e tilt anteriore della scapola (con il suo capo breve).
- Il brachiale, è il secondo muscolo anteriore del braccio. Origina dalla metà distale della faccia anteriore dell’omero e si inserisce a livello della tuberosità dell’ulna e della capsula articolare del gomito. A differenza del bicipite, visti i suoi punti di inserzione, il brachiale ha l’unica funzione di flettere il gomito.
Muscoli posteriori del braccio
Topograficamente possiamo individuare una famiglia di muscoli posteriori sul braccio, vediamo i principali.
- Il tricipite brachiale, è suddiviso in tre capi distinti. Il capo lungo origina a livello del tubercolo sottoglenoideo della scapola, il capo mediale e il capo laterale originano invece dalla faccia posteriore dell’omero rispettivamente medialmente e lateralmente al solco del nervo radiale. E’ un muscolo che con il suo capo lungo estende la spalla e con la totalità dei suoi ventri muscolari estende il gomito divenendo così protagonista in movimenti importanti come la spinta, il lancio e il sollevamento di oggetti sopra la testa.
- L’anconeo è un piccolo muscolo a molti sconosciuto che origina posteriormente sul gomito a livello dell’epicondilo dell’omero e si inserisce sull’ulna. Anch’esso assiste l’estensione del gomito e determina una stabilizzazione del gomito mettendo in tensione la capsula articolare.
Muscoli dell’avambraccio
Prenderemo in considerazione solo il brachioradiale, tra i muscoli dell’avambraccio. Questo perchè solo questo muscolo partecipa in modo rilevante alla flessione del gomito.
- Il brachioradiale è un muscolo che origina sull’omero e si inserisce sul radio. I due punti anatomici fanno si che la sua contrazione porti l’avambraccio in posizione neutra e che esercizi forza sulla flessione del gomito, proprio in questa posizione (ne in supinazione ne in pronazione), come succede nel curl a martello.
Muscoli del braccio infiammati
I muscoli del braccio sono spesso protagonisti di infiammazioni dettate talvolta da infiammazioni tendinee specie a livello del gomito, come l’epicondilite o l’epitrocleite. Queste infiammazioni sono causate da un eccessivo carico di lavoro al quale i muscoli devono rispondere e per il quale non hanno un ottimale periodo di recupero. Questo iperlavoro è talvolta provocato da esercizi per le spalle ed esercizi per le braccia in palestra e per questo è fondamentale un ottimale programmazione che sappia ben dosare carichi e volumi allenanti nel tempo, tenendo sempre in considerazione la soggettività della persona.
Altre fonti di dolore al braccio tuttavia possono essere individuate a livello di strutture lontane che possono riferire dolore in questa zona: è il caso della cervicale e delle disfunzioni di alcuni nervi dell’arto superiore come il radiale, il mediano e l’ulnare. In caso l’infiammazione persista il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un professionista per l’individuazione delle cause sottese al dolore e successivamente inserire anche esercizi per la cervicale.
Qui di seguito abbiamo inserito alcuni esercizi pratici per i problemi al gomito: