Sintesi, regolazione e trasporto del testosterone

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In questo articolo vediamo di spiegare come avviene la sintesi del testosterone e come si comporta nel nostro organismo. Come la maggior parte degli ormoni steroidei, il testosterone deriva dal colesterolo.

La sua sintesi avviene tramite l’ossidazione della catena laterale del colesterolo con conseguente perdita di sei atomi di carbonio. Tutto ciò, provoca la sintesi del pregnenolone, ormone che molte donne sicuramente conosceranno, in quanto viene spesso usato come precursore del progesterone tramite gel.

Una volta che ciò avviene, saranno disponibili due pathway:

  1. Pregnenolone > Hydroxypregnenolone  > DHEA> Androstenediolo> Testosterone
  2. Pregnenolone > Progesterone> idrossiprogesteron > Androstenedione > Testosterone

Regolazione del testosterone

Abbiamo capito, come avviene la produzione di testosterone, e quindi la sua biosintesi. Ma dobbiamo ancora capire, come avviene la sua regolazione. Questo è  mediata da un asse chiamata HPTA.

  1. Tutto parte dall’ipotalamo (una struttura del sistema nervoso). Quando essa percepisce livelli di testosterone basso, rilascia le gonadotropine.
  2. Con la stimolazione delle gonadotropine, l’ipofisi va a stimolare due ormoni chiamati FSH (ormone follicolostimolante) ed LH (ormone lutenizzante)
  3. Una volta che ciò accade, questi due ormoni, dialogano (si fa per dire) con le cellule di leyding dei testicoli, dove poi avviene la produzione di testosterone. Una piccola porzione di testosterone è invece prodotta dalle ghiandole surrenali.

Se navigate un po’ nel mondo della palestra, avrete già sentito parlare di questo asse… Molto comune nominarla nel mondo degli anabolizzanti steroidei. In quanto il sistema di regolazione del testosterone, va a feedback negativi o positivi, una supplementazione esogena che sia in gel, o iniettata, produrrà un feedback negativo inibendo così il rilascio di gonadotropine ed LH ed FSH. La comprensione del funzionamento dei “feedback” e dell’asse HPTA, sono fondamentali per capire il perché gli atleti doped alla fine del ciclo intraprendano la famosa: PCT, cioè la terapia post-ciclo. Terapia che mira proprio a minimizzare gli estrogeni, ed approvvigionare l’asse nel riprendersi

Trasporto e biodisponibilità del testosterone

Ovviamente, affinché il testosterone eserciti la sua azione, ha bisogno di essere trasportato. Questo avviene tramite due proteine:

  • SHGB: globulina leganti gli steroidi sessuali, ovvero glicoproteine che si legano agli ormoni. La frazione di testosterone legata a questa globulina, è una frazione biologicamente inattiva e sostanzialmente non utilizzabile dai tessuti. È prodotta dal fegato, e diminuisce in seguito alla stimolazione (in livelli considerevoli) dell’igf-1, insulina e transcortina. Mentre gli estrogeni e la tiroxina, né provocano un aumento.
  • Albumina: Legame più debole rispetto al precedente, ma anch’essa trasportatrici di ormoni.
  • Testosterone libero: Una piccola quota del testosterone, è libero, all’incirca 1-2%

Il testosterone libero, ed il testosterone legato alla proteina dell’albumina, sono anche definiti come una parte di testosterone biodisponibile e quindi fruibile per i tessuti. Mentre il testosterone legato all’SHGB è definito come biologicamente inattivo.

Per ciò che riguarda il decadimento del testosterone, e quindi la sua diminuzione progressiva negli anni, con tutti gli effetti collaterali che accompagnano tale processo, possiamo dire di assistere ad una diminuzione del testosterone libero del: 1-3% ogni anno a partire mediamente dai 30-35 (valore estremamente soggettivo) con una diminuzione del testosterone totale dell’1,6% medio.

Se le SHBG risultano essere eccessivamente alte, e quindi più testosterone legato, allora ciò potrebbe rappresentare un problema, derivante dal fatto che il testosterone libero circolante sarà minore. Pertanto, guardare solamente il testosterone totale è un errore.

  • Uomini adulti : 240 – 950 ng/dl > testosterone libero 9 – 30 ng/dl
  • Donne adulte : 8 – 60 ng/dl > testosterone libero 0.3 – 1.9 ng/dl

Note sull’autore

Articolo di: Riccardo Visioli
Personal Trainer e Preparatore atletico, oltre che una grande passione per la divulgazione. Chi si rivolge a lui, uomini o donne che siano, è per puntare ad un miglioramento della composizione corporea, performance e qualità di vita tramite l’allenamento, l’alimentazione e l’integrazione

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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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