Spirulina proprietà: cosa sapere su questa alga
Sono decenni che si parla di Spirulina come nuovo “superfood” (esistono davvero?). Il W.H.O. l’ha ribattezzata “food of the future”, in Russia è stata approvata come “Medicine food” per trattare gli effetti da radiazione e la NASA l’ha indicata come cibo ideale per i viaggi spaziali.
Vediamo di capire perché ha suscitato tanto interesse e quali sono le sue proprietà.
Che cos’è la spirulina
Partiamo dall’inizio. Di che si tratta?
Di un alga? Navigando in rete troviamo diverse definizioni e quelle più datate, o meno aggiornate, parlano effettivamente di un’alga. La spirulina (Arthrospira Platensis) condivide, in effetti, la capacità fotosintetica con alghe e piante, tuttavia rientra nel regno dei Batteri, nello specifico nel Phylum Cyanobacteria. I Cianobatteri di cui fa parte vengono tuttora comunemente chiamati alghe azzurre o verdi azzurre e da qui, probabilmente, l’equivoco.
Piccolo inciso: chiamarla alga non è una bestemmia e la troverete così definita anche in siti prestigiosi, tuttavia il termine alga viene utilizzato dalla comunità scientifica esclusivamente per gli organismi eucarioti (i batteri sono procarioti).
Perché questo preambolo? Perché, come vedremo, la spirulina, dal punto di vista nutrizionale e delle proprietà, ha ben poco a che spartire con alghe propriamente dette e vegetali in generale. Semplicemente perché non lo è. Le sue caratteristiche dipendono essenzialmente da questo. Per fare un parallelo con gli alimenti terrestri, che ci sono più familiari, potremmo fare lo stesso discorso per i funghi, i quali sono potenzialmente l’unica fonte “vegetale” di Vitamina D (se essiccati al sole) proprio per il fatto di NON essere un vegetale. I funghi rientrano, infatti, in un regno assestante, l’omonimo regno dei funghi.
Ma quali sono i suoi valori nutrizionali?
E quali sono i benefici dimostrati?
Ci sono dei rischi?
Perché alimento del futuro?
Vediamo di rispondere qui di seguito
Aspetto nutrizionale
Considerando che la troviamo sotto forma di compresse o in polvere, prendiamo in considerazione i valori nutrizionali della spirulina secca.
VALORI NUTRIZIONALI SPIRULINA ESSICCATA
Spirulina | 100g |
---|---|
Energia (Kcal) | 290 |
Carboidrati (g) | 24 |
Zuccheri (g) | 3 |
Proteine (g) | 57 |
Grassi (g) | 8 |
Fibre (g) | 4 |
Ferro (mg) | 29 |
Calcio (mg) | 120 |
Sodio (mg) | 1048 |
Potassio (mg) | 1363 |
Fosforo (mg) | 118 |
Magnesio (mg) | 195 |
Vitamina A equiv – Beta Carotene(µg) | 29 – 342 |
Vitamina D (IU) | 0 |
Vitamina E (mg) | 5 |
Vitamina K (µg) | 26 |
Vitamina B1 (mg) | 2 |
Vitamina B2 (mg) | 4 |
Vitamina B3 (mg) | 13 |
Folati (µg) | 94 |
Vitamina C (mg) | 10 |
Vitamina B12 (µg) | 0 |
FONTE DATI: USDA
N.B. i valori possono variare anche di molto in base ai metodi di coltura, specialmente per quanto riguarda l’apporto minerale.
Proprietà della spirulina
Macronutrienti
Partiamo col botto. Più del 60% del peso a secco è rappresentato da proteine.
Trattandosi di proteine non animali l’interrogativo sulla qualità sorge spontaneo. Se le paragoniamo con quelle dell’uovo troveremo, in effetti, che alcuni aminoacidi sono meno rappresentati, tanto per cambiare gli aminoacidi solforati metionina e cisteina. La carenza risulta, comunque, meno marcata rispetto ai legumi e risulta nel complesso una proteina superiore a qualunque altra proteina vegetale, inclusa la soia, sia dal punto di vista del profilo aminoacidico che, soprattutto, dal punto di vista della digeribilità. Questo perché, ripetita juvant, non è un vegetale propriamente detto e non possiede la membrana cellulare; la parete cellulare è inoltre priva di cellulosa, è composta principalmente da mucopolisaccaridi.
L’unica pecca rimane il piccolo limite dettato dagli aminoacidi limitanti ma considerato che difficilmente verrà consumata come cibo di per sé, bensì come supplemento, l’accoppiata con alimenti ricchi di aminoacidi solforati e di facile repere come i cereali potrebbe risolvere agevolmente il problema.
Dal punto di vista degli acidi grassi è purtroppo errata la diceria che vedeva la spirulina come fonte considerevole di omega 3 a lunga catena. Al contrario, gli omega 3 sono presenti solo in tracce mentre gli omega 6 sono molto ben rappresentati e l’acido grasso nel complesso più rappresentato è l’acido palmitico, un acido grasso saturo a 16 atomi di carbonio, non comunque tra i saturi peggiori.
Nel complesso un profilo lipidico senza lode ne infamia.
I carboidrati presenti sono, invece, soprattutto glicogeno e ramnosio.
Micronutrienti
Dal punto di vista dei micronutrienti è una ottima fonte di vitamine del gruppo B e, soprattutto, di minerali, in particolare quelli spesso carenti nella nostra alimentazione, su tutti il ferro.
Dalla tabella soprariportata vediamo che il quantitativo di Ferro è di circa 29 mg per 100 grammi (altre fonti riportano molto di più ma varia moltissimo dal terreno di coltura). Considerando il fabbisogno medio per la popolazione, la posologia solitamente consigliata di 3/4 grammi al giorno consentirebbe di soddisfare il 10% del fabbisogno di un uomo ed il 5% del fabbisogno di una donna in età fertile.
Come si può notare non è ovviamente sufficiente per colmare, da sola, una carenza ma rimane un contributo significativo.
Contrariamente a quanto si credeva fino qualche anno fa la Spirulina non è una fonte di Vitamina B12; o meglio la produce ma in una forma biologicamente non compatibile per l’uomo.
Benefici della spirulina e presunto potere terapeutico
I benefici attribuiti alla spirulina sono davvero moltissimi e spaziano dall’aspetto metabolico a quello immunologico passando addirittura da quello oncologico.
La maggior parte di essi non sono dimostrati sull’uomo (es. riduzione dell’infiammazione1) o sono stati osservati solo in casi studio (es. riduzione del grasso viscerale2), per altri sono invece stati condotti studi di intervento ma di basso impatto o eterogenei (es. effetto ipotensivo3, aumentata efficienza muscolare4 o aumentata ossidazione dei grassi durante l’esercizio fisico5).
Una moderata evidenza sull’uomo sembra esserci per quanto riguarda il metabolismo dei lipidi nel sangue6, sebbene riscontrabile soprattutto quando i valori di partenza sono parecchio distanti dal desiderabile. Del tutto trascurabili gli effetti sul metabolismo glucidico1.
Interessanti i risultati fino ad ora sulle riniti allergici7 (un singolo studio ma molto promettente) e gli studi in campo neurologico sugli animali8.
Di fatto ad oggi non vi è evidenza scientifica per suggerire l’utilizzo di spirulina a scopo “curativo” per nessuna condizione medica.
E quindi a chi potremmo consigliarla?
Potenzialmente a tutti ma in particolare a quelle persone per le quali si rilevasse auspicabile una integrazione proteica e minerale (ferro in primis). L’identikit perfetto potrebbe essere quello di una atleta femmina di resistenza vegana ma andrebbe benissimo anche per chi in cucina ama fare creme di verdure o è semplicemente interessato a cibi nuovi.
Se usciamo dalla “sfera curativa” degna di nota è l’azione antiossidante, svolta principalmente dai pigmenti, quindi clorofilla e carotenoidi ma soprattutto ficocianine. Nello specifico è la componente cromofora delle ficocianine, la ficocianobilina, ad esplicare l’azione più interessante. La ficocianobilina è in grado di inibire l’enzima “NADPH ossidasi”, mantenendo quindi NADPH in versione ridotta, fondamentale per la funzionalità del Glutatione, tra i più importanti antiossidanti di cui l’organismo dispone.
Vi è in realtà un altro impiego per la spirulina ed è anche dove troviamo gli studi di intervento di portata maggiore: la prevenzione della malnutrizione.
Effetti collaterali della spirulina
I rischi e gli effetti collaterali nel consumo di Spirulina non riguardano il cianobatterio di per sé bensì la contaminazione da altri cianobatteri.
Nello specifico la preoccupazione principale è rappresentata dalle microcistine, tossine algali epatotossiche e carcinogeniche non prodotte dalla Spirulina stessa ma talvolta rinvenute in essa.
L’”United States Pharmacopeia” si espresse così a tal proposito nel 2011: “the available evidence does not indicate a serious risk to health or other public health concern when spirulina is properly identified, formulated, and used.” In pratica la Spirulina è scevra da rischi SE il processo produttivo è stato ben condotto.
Questa “delega” ha condotto diversi autori a sconsigliarne l’utilizzo o comunque disincentivarne l’utilizzo frequente. Di fatto dipende interamente dal terreno di coltura.
Altra potenziale contaminazione, comune anche ad alghe e pesci, riguarda i metalli pesanti quali mercurio, cadmio ed arsenico.
Come posologia, la quota massima suggerita, considerata scevra da rischi, è di 10 grammi.
Considerando che il rischio è rappresentato soprattutto dalla contaminazione vien da sé che questa indicazione si colloca in secondo piano rispetto alla qualità del prodotto perché 2 grammi di spirulina contaminata con microcistine saranno ovviamente più cagionevoli di 50 esenti da contaminazione.
Studi con sovradosaggi sui topi11 non hanno provocato effetti avversi ma, ancora una volta, considerando che il rischio è rappresentato da un qualcosa di esterno e non dall’alimento in sé, il benessere dei topolini in oggetto non è sufficiente a rasserenare i più scettici. Solo un cambio di regolamentazione, da integratore a farmaco (per i farmaci i controlli sono molto più stringenti) lo farebbe. Forse.
Morale della favola: la spirulina di per sé è sicura ma è necessario prestare attenzione al processo produttivo. Esistono realtà, anche Italiane, che producono Spirulina mettendoci la faccia.
Spirulina e malnutrizione
Uno studio famoso e molto suggestivo del 20169 prese in considerazione 87 bambini anemici e malnutriti di Gaza. In tal circostanza si vide in effetti che aggiungendo alla supplementazione vitaminica e minerale (gruppo di controllo) una porzione di spirulina (gruppo di intervento) la crescita staturale e ponderale crebbe significativamente, e con essa i valori ematici relativi al ferro.
Pur trattandosi di uno studio di piccole proporzioni si tratta di un risultato splendido, sebbene, come suggerito dagli autori stessi dello studio, limitato e da replicare (tralascio volutamente l’aspetto etico).
Ma la domanda è: se invece che la spirulina avessero usato un banalissimo integratore proteico con aggiunta di ferro? Se avessero usato la soia al posto della spirulina?
Di sicuro possiamo considerarla un prezioso alleato contro la malnutrizione, specialmente per quanto riguarda la malnutrizione proteica; si tratta, però, di un semplice discorso di densità nutrizionale, non dipende dalla sua “naturalità” o dal fatto di essere una delle forme di vita più antiche della terra ma semplicemente dal suo essere ricca in proteine e minerali.
Non ci dovrebbe quindi stupire che in un altro studio10 in cui al gruppo di controllo venne somministrata una alternativa nutrizionale il vantaggio della spirulina fu pressoché nullo.
Questo non significa che non sia efficacie nel combattere la malnutrizione. Il nemico della malnutrizione è… la nutrizione! Essendo la spirulina densa nutrizionalmente ed energeticamente, cioè in grado di concentrare tanta “roba” in poco volume, risulta una soluzione potenzialmente eccellente.
Per carità, anche il grana e le arachidi sono densi nutrizionalmente. La spirulina ha, però, un vantaggio in più ed è quello che gli è valso l’appellativo di “alimento del futuro” (tra due paragrafi).
Perchè “cibo del futuro”?
Questo è probabilmente l’aspetto più interessante, sebbene il meno reclamizzato, probabilmente perché l’aspetto ambientale è ancora poco sentito, sebbene stia un po’ crescendo l’interesse.
Uno degli aggettivi più spesso accostato alla Spirulina è proprio quello di “ecofriendly”.
Come mai?
- cresce in fretta (raddoppia la sua massa in meno di 5 giorni)
- non richiede una terra fertile e non dipende dalla stagione
- richiede meno energia e acqua (riutilizzabile) della soia
- è potenzialmente molto igienica perché sopravvive a condizioni estreme, quindi in grado di resistere a trattamenti “spinti”
Unendo questo punto con la qualità e quantità proteica non sorprende che sia stata proposta come prevenzione contro la malnutrizione proteica, diffusissima in paesi economicamente meno fortunati.
È proprio questo abbinamento che ha spinto il WHO a ribattezzarlo come cibo del futuro.
Interessante l’iniziativa dell’Università di Napoli Federico II che, in collaborazione con un pastificio, ha realizzato una pasta con spirulina. Una pasta proteica.
Come accade solitamente per l’accoppiata cereali – legumi anche in questo caso otteniamo la complementazione proteica grazie all’abbondanza di aminoacidi solforati presenti nel grano.
Se consideriamo che i farinacei sono l’unica fonte alimentare per centinaia di milioni di bambini nel mondo e che, dati Unicef e FAO, un chilo di spirulina al giorno sarebbe in grado di integrare l’alimentazione di 1000 bambini, capiamo perché la Spirulina è stata lodata da ONU e WHO.
Conclusioni
La parola superfood serve per vendere, tutti noi addetti ai lavori lo sappiamo. D’altronde se ci mettessimo a spulciare la letteratura troveremmo moltissimi alimenti che potremmo ribattezzare “cibo medicina”, penso ad esempio all’arancia o all’aglio ma anche, in generale, ai legumi. Basterebbe la presenza della fibra alimentare.
La spirulina tuttavia dobbiamo riconoscere che ha una particolarità: ha il vantaggio di avere come punto forte qualcosa di raro e quindi, come per i metalli preziosi, ricercato. Mi riferisco ovviamente alla combinazione “alto quantitativo di proteine – basso impatto ambientale”.
Concludendo, per un cittadino benestante di una città europea la spirulina è un alimento valido, ricco di nutrienti e senza dubbio interessante ma come ce ne sono altri.
Potrebbe essere un alleato utile ma non indispensabile e senza dubbio sostituibile.
Il discorso cambia per quelle persone che hanno avuto la sfortuna di nascere in condizione di povertà grave. Per loro ed in generale per una alimentazione più sostenibile in un futuro dove la richiesta di cibo mondiale continua a crescere la spirulina potrebbe diventare un personaggio di primo piano. Ovviamente per questo è necessaria la volontà politica.
Bibliografia
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