Berberina: glicemia, proprietà e controindicazioni

berberina integratore

La berberina è una sostanza contenuta in diversi vegetali ed ampiamente sfruttata nella medicina tradizionale cinese.

Come integratore “occidentale”, trova applicazione soprattutto nel miglioramento della sensibilità insulinica; è quindi consigliata per una migliore gestione della glicemia – in particolare da chi soffre di resistenza all’insulina.

Pare, inoltre, che la berberina possa agire positivamente sui livelli di colesterolo sanguigno e sulla salute dell’intestino.

In questo breve articolo cercheremo di fare maggiore chiarezza sulle proprietà benefiche della berberina, spiegano con accuratezza a cosa serve “realmente”, in che modo assumerla (dosaggio, a stomaco vuoto o pieno ecc.), i possibili effetti collaterali e le eventuali controindicazioni.

A cosa fa bene la berberina? A cosa serve? Proprietà

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Glicemia e sensibilità insulinica

La berberina è un principio attivo alcaloide di origine vegetale utilizzato primariamente nella medicina tradizionale cinese che, d’altro canto, trova consenso anche nella medicina convenzionale occidentale.

Contengono berberina: crespino europeo (Berberis vulgaris), curcuma arborea (Berberis aristata), idraste (Hydrastis canadensis), alcune del Genere Coptide, Oregon grape (Mahonia aquifolium), alcune del Genere Phellodendron.

Pare abbia diverse possibili applicazioni salutistiche, ma suscita interesse soprattutto in virtù delle ipotetiche proprietà migliorative sulla sensibilità insulinica (in caso di resistenza insulinica).

L’uso regolare e corretto di berberina, quindi, potrebbe contribuire a migliorare i biomarcatori del diabete mellito tipo 2 – ad esempio, la glicemia a digiuno e l’emoglobina glicata (HbA1c).

Per dimagrire e per aumentare la massa muscolare

Visto il ruolo non trascurabile della berberina nella gestione della glicemia in caso di resistenza insulinica, e considerando il fatto che questa condizione si associa spesso e volentieri a una certa “resistenza al calo ponderale”, in diversi consigliano di integrare con berberina per ottimizzare il dimagrimento.

Per lo stesso principio, la berberina potrebbe rivelarsi utile nelle fasi di dieta ipercalorica e iper-glucidica (high carb) tipiche del bodybuilding – e degli sport nei quali la crescita muscolare è fondamentale.

In tali circostanze è infatti sempre necessario sfruttare più possibile l’azione compartimentale dell’insulina, promuovendo il deposito muscolare e limitando quello adiposo.

Come per molti altri prodotti, a prescindere dalla logicità, un’eventuale correlazione indiretta non può essere considerata valida o attendibile. Non ci sono dati scientifici che possano sostenere questa ipotesi – per quanto ragionevole e condivisibile.

Intestino

La berberina potrebbe ridurre l’infiammazione della mucosa intestinale in caso di sindrome del colon irritabile (IBS).

I risultati, tuttavia, sono stati ottenuti sui ratti e non vengono ancora confermati sull’uomo.

Colesterolo

L’assunzione di berberina, da sola o associata ad altri ingredienti, potrebbe aiutare a ridurre i livelli di colesterolo totale, soprattutto di lipoproteine ​​a bassa densità (LDL o “cattivo”), e di trigliceridi, nelle persone che mostrano alterazioni lipemiche.

Altre possibili applicazioni della berberina

La berberina è stata anche proposta per:

  • Ridurre il dolore, il rossore, la trasudazione e le dimensioni delle afte – se applicata in forma di gel;
  • Ridurre la pressione alta: ma in associazione ad amlodipina – per via orale.

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Controindicazioni ed effetti collaterali della berberina

Per l’assenza di approfondimenti a tal merito, non è chiaro quali possano essere gli effetti a lungo termine della berberina sulla mortalità e sulle complicanze del diabete mellito tipo 2.

Al momento è sconsigliabile, quindi, sostituire i farmaci antidiabetici con la berberina.

Nonostante, a dosi normali, la berberina sia considerata sicura, a causa delle numerose interazioni farmacologiche con alcuni farmaci e dei possibili effetti collaterali sia a breve sia a lungo termine, prima di usarla è raccomandabile consultare il medico.

Alte dosi di berberina assunte acutamente non vengono assorbite adeguatamente e possono dunque causare crampi e diarrea; ecco spiegata la necessità di divedere il dosaggio in più somministrazioni.

È noto che la berberina inibisca i citocromi CYP2D6, CYP2C9 e CYP3A4 – portando ad una serie di interazioni farmacologiche anche potenzialmente gravi.

A dosi elevate, la berberina può essere cardiotossica.

Quando prendere la berberina? Quanta berberina assumere? Dosaggio

La dose standard di berberina è di 900-2000 milligrammi al giorno (mg/die). Il timing consigliato è di 3 assunzioni, meglio se ai pasti o poco dopo.

La ricerca scientifica, eseguita sia sugli animali che sull’uomo – nei quali si è valutata la capacità di ridurre i biomarcatori del diabete 2 – sembra concludere che il dosaggio consigliabile di berberina si dovrebbe attestare sui 1500 mg/die – divisa in 3 assunzioni da 500 mg l’una.

Dai dati ottenuti, una posologia simile potrebbe mimare gli effetti ottenibili con 1500 mg / die di metformina o 4 mg / die di glibenclamide.

L’integrazione con berberina può essere associata a:

  • zinco,
  • citrato di magnesio elementare,
  • gluconato o glicinato,
  • Cinnamomum cassia.

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Serve davvero integrare la berberina?

La berberina serve davvero per migliorare la sensibilità insulinica?

, la berberina ha un oggettivo effetto migliorativo sulla sensibilità insulinica dei soggetti che soffrono di un’alterazione patologica della stessa.

Secondo una meta-analisi di diabetici che osservava 1.000-1.500 mg / die di berberina, la riduzione di HbA1c associata alla berberina era − 0,72 % rispetto al placebo.

Si ritiene addirittura che la berberina sia tra gli integratori più efficaci in assoluto nella riduzione della glicemia.

Il meccanismo d’azione della berberina è basato sulla sua capacità di attivare un enzima chiamato Adenosine Monophosphate-Activated Protein Kinase (AMPK).

Non si esclude, comunque, che possa anche:

  • proteggere” le cellule β-pancreatiche (quelle responsabili della secrezione endocrina dell’insulina);
  • ottimizzare la regolazione della gluconeogenesi epatica;
  • esercitare un’azione antinfiammatoria.

La berberina serve davvero per ridurre il colon irritabile?

Sui ratti con IBS, la berberina agisce:

  • inibendo la via del segnale NF-κB intestinale;
  • riducendo l’espressione di BDNF, il suo recettore TrkB e C-kit;
  • diminuendo anche la motilità intestinale e la sensibilità

Gli effetti non sono ancora confermati sull’uomo.

[Berberine prevents stress-induced gut inflammation and visceral hypersensitivity and reduces intestinal motility in rats].

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