La dieta del gruppo sanguigno
La dieta del gruppo sanguigno si propone come una dieta per dimagrire che si fonda sul fatto che la nostra appartenenza a uno dei gruppi sanguigni costituisce l’impronta genetica che caratterizza la nostra identità e addirittura condiziona i nostri comportamenti in positivo o negativo, in quanto è proprio nei gruppi sanguigni che sono iscritte le specifiche capacità di adattamento, soprattutto del sistema digerente e di quello immunitario.
D’Adamo e il dotto Mozzi propongono una dieta basata sullo specifico gruppo sanguigno dell’individuo. Si identificano, quindi, diverse diete:
- dieta del gruppo sanguigno 0,
- dieta del gruppo sanguigno A,
- dieta del gruppo sanguigno B,
- dieta del gruppo sanguigno AB.
Oltre a capire come impostare la dieta per ciascun gruppo, in questo articolo analizziamo come e perché questa dieta funziona e se c’è un reale fondamento scientifico alla base.
Cos’è la dieta del gruppo sanguigno?
Alcuni ricercatori hanno evidenziato che molte sostanze contenute negli alimenti sono in grado di provocare fenomeni di agglutinazione, anche se molto più deboli, nei confronti delle cellule di determinati gruppi sanguigni, provocando dunque l’attivazione di fenomeni di reazioni avverse.
Secondo quanto afferma il naturopata (D’Adamo), le intolleranze alimentari rappresentano l’incapacità di soggetti appartenenti a un determinato gruppo sanguigno di digerire normalmente certi alimenti per la presenza di sostanze dannose, capaci di innescare fenomeni minimi di agglutinazione che sommandosi nel tempo possono trasformarsi in varie espressioni di malattia.
In effetti, è vero che non tutti hanno la capacità di digerire gli stessi alimenti ma questo, come sappiamo, interessa principalmente un deficit delle cariche enzimatiche, che appunto hanno la funzione di scindere le sostanze nutritive presenti negli alimenti in molecole più piccole. Le allergie sono reazioni avverse agli alimenti di tutt’altra natura e interessano invece il sistema immunitario.
Gruppo sanguigno | Antigeni | Anticorpi |
---|---|---|
A | A | Anti B |
B | B | Anti A |
AB | A+B | Nessun anticorpo |
0 | Nessun antigene | Anti A + Anti B |
Il naturopata propone di fare riferimento al proprio gruppo sanguigno che sarebbe l’espressione dell’adattamento di quel determinato soggetto all’alimentazione umana. In poche parole, secondo questa filosofia, siamo geneticamente fatti per poter consumare determinati cibi piuttosto che altri.
Innanzitutto, gli autori di questo tipo di dieta tendono a suddividere gli alimenti in:
- Benefici, quelli che si possono usare quotidianamente poiché sono più tollerabili, digeribili e nutrienti.
- Neutri, quelli meno validi degli alimenti “benefici”, per cui dovrebbe esserne testata la tolleranza individuale da parte del soggetto.
- Sconsigliati, quelli che sono ritenuti dannosi è che è opportuno, quindi, consumare raramente o eliminare del tutto.
Una regola di base è che anche gli alimenti benefici possono creare problemi se utilizzati in quantità eccessiva.
Quanto è attendibile la dieta del gruppo sanguigno? Evidenze scientifiche
Questa dieta non ha nessun motivo di esistere e non vi sono razionali scientifici a supporto di questo tipico regime alimentare, che funziona semplicemente perché può essere ipocalorico e perchè sceglie alimenti salutari, e quindi funziona allo stesso modo di qualsiasi altra dieta dimagrante.
La correlazione alimentazione – gruppi sanguigni è pura fantasia.
Dal maggio del 2003 è disponibile una meta-analisi che ha preso in esame tutti gli studi che potevano essere utili per comprendere se una dieta del genere potesse apportare dei benefici; sto parlando di “Blood type diets lack supporting evidence: a systematic review” di Leyla Cusack et al.
Questa, è l’unica revisione sistematica della letteratura effettuata sull’argomento, e ritengo che chiunque volesse parlare della dieta dei gruppi sanguigni, dovrebbe quanto meno dare un’occhiata a questa ricerca prima di rischiare di fare disinformazione. Dunque, cosa dice?
Come sappiamo, il sangue può essere classificato in base alla presenza o assenza di determinati antigeni sulla superficie dei globuli rossi e questi antigeni sono controllati da specifici geni. Negli ultimi decenni si sono susseguiti diversi studi epidemiologici che avevano lo scopo di valutare la relazione tra i gruppi sanguigni degli individui appartenenti a una popolazione e le patologie cui andavano incontro più frequentemente.
Tra i vari risultati (sottolineo che comunque questi erano incoerenti fra loro), alcuni studi hanno stabilito una serie di associazioni tra i gruppi sanguigni e alcune malattie, come il cancro al pancreas e l’infarto del miocardio.
Questo ha portato diversi esperti a elaborare teorie secondo le quali il gruppo sanguigno di una determinata persona (ricordo che facciamo riferimento al sistema di classificazione AB0) determinasse una particolare predisposizione a specifiche patologie.
Quest’associazione, sempre più divulgata, ha dato origine alla pianificazione di una serie di interventi tra i quali anche prescrizioni di diete, appunto “dei gruppi sanguigni”. Dei tanti autori di diete, D’Adamo è senza dubbio il più conosciuto e quello che ha divulgato maggiormente queste teorie pubblicando il suo primo libro nel 1996, “Eat Right 4 Your Type”.
Il naturopata sostiene che ogni gruppo sanguigno abbia una particolare capacità di digerire specifici alimenti e che questi ultimi possono avere effetti negativi o positivi proprio in base al tipo di gruppo sanguigno.
Bene, sono stati considerati ben 16 studi di cui solo 1 è risultato attendibile per i ricercatori e quest’ultimo non ha fornito alcuna evidenza che una dieta basata sui gruppi sanguigni sia salutare.
In realtà nemmeno esistono studi veri che tendono a valutare gli effetti di questa dieta su persone di un determinato gruppo sanguigno ma solo delle osservazioni sulla popolazione, anche contraddittorie tra loro.
Dieta del gruppo sanguigno 0
“Le persone con gruppo sanguigno di tipo 0 stanno bene seguendo una dieta ricca di proteine animali e un programma di attività fisica intensa (…) non tollerano bene i prodotti caseari e i cereali”. (Peter D’Adamo).
Per le persone con gruppo sanguigno 0 non è necessario pesare gli alimenti: si consiglia di mangiare quando si avverte lo stimolo della fame e di masticare bene.
Il Dottor Mozzi sottolinea che è sconsigliato consumare pasti abbondanti, soprattutto di sera (anche se quest’indicazione non ha alcun senso dal punto di vista scientifico, aiuta le persone a mangiar meno e in maniera più controllata, e questo si traduce poi in un miglioramento, spesso, della composizione corporea).
Inoltre, consumando buone quantità di verdure e di proteine e, soprattutto, imparando a masticare tanto e a mangiare più lentamente, ci si sente in genere più sazi e questo riduce l’assunzione spontanea di cibo.
Altre indicazioni dietetiche “strambe”, che però ognuno di noi si dovrebbe aspettare da una dieta che ha le basi sull’igienismo e la naturopatia, è il bere poco durante i pasti (meglio bere prima dei pasti o dopo una o due ora). Nelle tabelle di seguito le indicazioni pratiche per i soggetti con gruppo 0:
Indicazioni sui pasti giornalieri |
|
Pasti principali |
Colazione, pranzo e cena (quantità moderate) |
Spuntini |
A metà mattino o pomeriggio usare, soprattutto d’inverno, frutta secca (3-4 noci oppure 7-8 nocciole o mandorle) |
Marmellate |
Da utilizzare come spuntino, da sole o abbinate a proteine o semi oleosi. Non combinare mai con cereali o farinacei in genere |
Cereali |
Da consumare a colazione o a pranzo ma in quantità moderate. La sera ridurre drasticamente il consumo |
Proteine e verdure |
Aumentarne il contenuto giornaliero a discapito dei cereali e dei carboidrati in genere che devono essere a quantità ridotte |
Alimenti da utilizzare nei secondi piatti e loro frequenza (Gruppo 0).
Secondi piatti |
Frequenza |
Carne |
3 – 7 volte a settimana |
Pesce |
3 – 7 volte a settimana |
Uova |
2 – 5 uova a settimana |
Formaggi |
1 volta a settimana (meglio evitarli) |
Legumi |
2 – 4 volte a settimana |
Semi oleosi |
Anche tutti i giorni ma in quantità moderate (ridurre ulteriormente la dose in estate) |
Possiamo sintetizzare tutta la dieta del gruppo 0 in nove punti o linee guida:
- Consumare carni magre bilanciando l’apporto di proteine con l’assunzione di frutta e verdure.
- Favorire il consumo di pesce, crostacei, frutti di mare, evitando aringhe in salamoia, salmone affumicato e in generale tutti gli alimenti lavorati.
- Evitare o ridurre al minimo carne di maiale, salumi, insaccati, affettati, carni conservate, cibi in salamoia.
- Limitare il consumo di latte, latticini e formaggi.
- Limitare i prodotti a base di farina di frumento, mais e cereali; la motivazione principale è la presenza di glutine (che tuttavia abbiamo visto nei capitoli precedenti che non è per nulla dannoso su soggetti sani).
- Consumare frutta e verdura in abbondanza. Ridurre il consumo di ortaggi appartenenti alla famiglia delle crucifere e della famiglia delle solanacee (melanzane, patate, ad eccezione dei pomodori).
- Privilegiare l’olio di oliva, evitare i sottaceti.
- Limitare il caffè e preferire, se proprio è il caso, il tè.
- Evitare le bibite frizzanti e le bevande zuccherate.
Dieta del gruppo sanguigno A
“Le persone di tipo A si sentono meglio seguendo una dieta vegetariana, un’eredità tramandata dai loro antenati che erano diventati stanziali, contadini e poco aggressivi. Per molti aspetti, il metabolismo del tipo A è l’esatto opposto di quello del tipo 0”. (Peter D’Adamo).
L’alimentazione ottimale secondo Peter D’Adamo e Piero Mozzi, per gli individui appartenenti al gruppo A, consiste in una dieta povera di proteine animali dove la carne e i latticini sono ridotti al minimo o aboliti e sostituiti principalmente dai legumi, dal tofu, dalla frutta secca. Solo le uova e il pesce sono ben accetti per quanto riguarda le proteine animali. Nelle tabelle di seguito le indicazioni pratiche per i soggetti con gruppo A:
Indicazioni sui pasti giornalieri |
|
Pasti principali |
Colazione, pranzo e cena (quantità moderate) |
Spuntini |
A metà mattino o pomeriggio usare, soprattutto d’inverno, frutta secca (3-4 noci oppure 7-8 nocciole o mandorle) |
Marmellate |
Da utilizzare come spuntino, da sole o abbinate a proteine o semi oleosi. Non combinare mai con cereali o farinacei in genere |
Frutta e verdura |
Aumentare le quantità e consumare in abbondanza frutta e verdura |
Proteine |
Ridurre al minimo le proteine animali o evitare del tutto la carne e i latticini |
Alimenti da utilizzare nei secondi piatti e loro frequenza (Gruppo A).
Secondi piatti |
Frequenza |
Carne |
1 – 2 volte a settimana (o evitarla del tutto) |
Pesce |
2 – 4 volte a settimana |
Uova |
4 – 6 uova a settimana |
Formaggi |
1 – 2 volte a settimana (o evitarli completamente) |
Tofu |
1 – 4 volte a settimana |
Indicazioni generali sui pasti giornalieri (Gruppo A).
Sintetizziamo e schematizziamo anche qui in più brevi punti la dieta del gruppo A:
- Preferire una dieta a base di legumi, frutta e verdura. Ottimale sarebbe una dieta pesco- vegetariana.
- Consumare frutta in abbondanza (almeno tre volte al giorno).
- Limitare o evitare il consumo di carne, introducendo piccole quantità di pesce.
- Evitare o ridurre il latte, latticini e formaggi.
- Evitare cibi precotti, carni lavorate e alimenti industriali in genere.
- Consumare semi oleosi e frutta secca ma evitare noci brasiliane e pistacchio.
Dieta del gruppo sanguigno B
“Per molti aspetti, il tipo 0 e quello A sembrano essere l’uno l’opposto dell’altro. Il tipo B, invece, è dotato di caratteristiche del tutto uniche (…) La dieta del tipo B è molto bilanciata e include una grande varietà di alimenti” (Peter D’Adamo).
Qui di seguito alcuni pasti per gli individui appartenenti al gruppo B:
Indicazioni sui pasti giornalieri |
|
Pasti principali |
Colazione, pranzo e cena (quantità moderate) |
Spuntini |
A metà mattino o pomeriggio usare, soprattutto d’inverno, frutta secca |
Marmellate |
Da utilizzare come spuntino, da sole o abbinate a proteine o semi oleosi. Non combinare mai con cereali o farinacei in genere |
Frutta e verdura |
Consumare in abbondanza frutta e verdura |
Proteine |
Buon apporto giornaliero e bilanciarle con il consumo di alimenti sia animali (qualsiasi categoria) sia vegetali |
Latte e derivati |
Utilizzarli senza eccedere |
Carne rossa |
Non combinarla con cereali |
Patate e patate dolci |
Non utilizzarle a cena |
Castagne |
Non combinarle con i cereali |
Legumi |
Non combinarli con latticini, cereali e frutta. Si possono invece utilizzare con uova, pesce, verdure e carne. Possono sostituire i cereali |
Cereali |
Non consumarli o ridurli drasticamente nel pasto serale. Aumentare invece le proteine e le verdure |
Alimenti da utilizzare nei secondi piatti e loro frequenza (Gruppo B).
Secondi piatti |
Frequenza |
Carne |
3 – 5 volte a settimana |
Pesce |
3 – 5 volte a settimana |
Uova |
4 – 6 uova a settimana |
Formaggi |
1 – 3 volte a settimana |
Legumi |
2 – 4 volte a settimana |
Semi oleosi |
Anche tutti i giorni senza eccedere |
Indicazioni generali sui pasti giornalieri (Gruppo B).
Come possiamo vedere, il tipo B è quello più “capace di adattarsi” e, dunque, sono pochi i cibi che deve evitare, o meglio, sono poche le categorie di cibo a cui deve fare attenzione. Sotto questo punto di vista, se abbiamo detto che il tipo 0 segue una dieta tendenzialmente simile alla Paleo Diet, volendo leggermente low carb e iperproteica, il tipo A si troverebbe benissimo con una dieta vegetariana, il tipo B dovrebbe seguire una dieta varia ed equilibrata ed è considerabile un perfetto onnivoro.
Ecco le indicazioni generali per i soggetti appartenenti alla dieta del gruppo B:
- Consumare latte e latticini. Il tipo B è l’unico cui Peter d’Adamo concede i latticini.
- Consumare carni magre ma evitare le carni di maiale, i salumi ed il pollo.
- Limitare o evitare il consumo di salumi e prodotti lavorati.
- Consumare pesce ma evitare i frutti di mare.
- Consumare ortaggi a foglia verde e frutta in abbondanza.
- Limitare i prodotti a base di frumento e granoturco. In generale evitare gli alimenti conglutine.
- Limitare il consumo di semi e frutta secca ricchi in lectine che, secondo Mozzi e D’Adamo, il tipo B non digerirebbe bene (arachidi, nocciole e pistacchi, ad esempio).
Dieta del gruppo sanguigno AB
Alimenti da utilizzare nei secondi piatti e loro frequenza (Gruppo AB).
Secondi piatti |
Frequenza |
Carne |
1 – 2 volte a settimana |
Pesce |
3 – 5 volte a settimana |
Uova |
3 – 7 uova a settimana |
Formaggi |
1 – 2 volte a settimana |
Legumi |
2 – 5 volte a settimana |
Semi oleosi |
Anche tutti i gironi senza eccedere |
Secondo D’Adamo il tipo AB rappresenta un “misto” tra i gruppi A e B in quanto è comparso circa un migliaio di anni fa (è il gruppo più recente), in Europa, a seguito della mescolanza di popolazioni diverse, nel corso delle invasioni barbariche. Il tipo AB proprio per la sua “giovane” comparsa sulla Terra presenterebbe una notevole capacità di adattamento ai mutamenti di tipo am- bientale e alimentare della vita moderna.
Dal punto di vista della dieta, possiamo vedere che le fonti proteiche preferibili da consumare sono pesce e legumi, mentre carne e anche latticini devono essere limitati molto. In generale, comunque, l’alimentazione tipica della dieta del gruppo AB deve essere onnivora, mista e variabile ma particolarmente attenta alle quantità:
- Limitare il consumo di carni, soprattutto carni rosse e lavorate.
- Consumare pesce e frutti di mare in abbondanza. Rappresenteranno la fonte proteica animale principale.
- Ridurre i prodotti a base di farina di frumento in caso di obesità e sovrappeso. Evitare inoltre di consumare farinacei di sera.
- Limitare il consumo di pasta a 1-2 volte a settimana. Il riso è più digeribile per il tipo AB.
- Consumare latte, latticini e formaggi con moderazione.
- Consumare ortaggi, in particolare pomodori e frutta in abbondanza.
- Privilegiare i grassi vegetali, in particolare l’olio di oliva.
Articolo del Dr. Daniele Esposito autore di Project Diet