Cromo picolinato integratore: proprietà e controindicazioni
In questo articolo parleremo del cromo, un microelemento appartenente al gruppo dei minerali.
Pur essendo “tradizionalmente” considerato un fattore nutrizionale essenziale, non tutti concordano pienamente con questa ipotesi.
Il cromo è limitatamente distribuito negli alimenti; ne contengono livelli più significativi i vegetali e, in particolare, i cereali.
Deficit subclinici di cromo si possono osservare nei soggetti in stato di malnutrizione grave. Le “vere” carenze di cromo tuttavia, caratterizzate da cromodulina inattiva – una proteina che aumenta la segnalazione dei recettori dell’insulina – sono invece piuttosto rare.
Gli integratori di cromo (picocromo o cromo picolinato) vengono commercializzati soprattutto per tenere sotto controllo la glicemia e come rimedio “per dimagrire”, ma non solo.
D’altro canto, fatta eccezione per i casi di livelli sub-ottimali e carenziali gravi, nei quali si osserva una miglio azione insulinica, questi prodotti mostrano livelli d’efficacia pressoché rilevanti.
Di seguito cercheremo di capire meglio a cosa serve il cromo e le eventuali controindicazioni per la salute.
A cosa serve l’integratore di cromo nella dieta? Benefici
Gli integratori di cromo vengono proposti per varie finalità:
- favorire il dimagrimento e ridurre il grasso corporeo;
- tenere sotto controllo la glicemia;
- aumentare la massa muscolare;
- migliorare le prestazioni atletiche;
- aumentare le energie a disposizione;
- prevenire il declino cognitivo associato all’invecchiamento.
Gli ambiti applicativi del cromo, quindi, sono prevalentemente incentrati sulle patologie o condizioni cliniche e pre-cliniche come il pre-diabete e il diabete, le alterazioni del profilo lipidico, la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari e alcuni disturbi cognitivi e di natura psichiatrica (come la depressione).
Tuttavia, come vedremo, le evidenze scientifiche a sostegno della “possibile” utilità del cromo integratore si limitano alla sua azione sull’insulina – e, anche in tal caso, sono da contestualizzare. Per qualsiasi altro ambito, risultano pressoché nulle.
Integrare il cromo serve veramente? Evidenze scientifiche
Le persone con adeguati livelli di cromo e che lo integrano nella dieta non ottengono alcun effetto rilevante sui parametri metabolici e sulla salute – ad eccezione di una lieve riduzione della glicemia a digiuno (da 1 a 5 mg/dl).
Al contrario, i soggetti con deficit subclinico e cronico di cromo, possono sperimentare benefici misurabili integrandolo nella dieta – cono comunque necessari ulteriori approfondimenti.
Gli effetti massimi dell’integrazione con cromo si ottengono nei casi di cromodulina inattiva.
Ciò detto, l’integrazione con cromo non si dimostra realmente efficace:
- nel dimagrimento;
- nella riduzione della glicemia;
- nell’aumento della sensibilità insulinica;
- nella moderazione dell’emoglobina glicata (HbA1c);
Tuttavia, quando associato a una terapia comprovata, può aiutare a combattere la depressione e gli spuntini associati a binge eating disoder – un disturbo del comportamento alimentare.
Il cromo fa dimagrire?
No, il cromo non fa dimagrire.
Non esistono fondamenti o evidenze scientifici a sostengo del fatto che maggiori livelli di cromo nella dieta possano:
- migliorare la capacità dell’organismo di mobilitare e/o ossidare gli acidi grassi di riserva;
- ridurre la capacità di lipogenesi e di deposito adiposo.
Ergo: il dimagrimento rimane un fenomeno strettamente legato al bilancio calorico che, in ogni caso e senza eccezioni, deve risultare sempre negativo (consumare più di quanto si mangia).
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Come assumere il cromo?
L’integrazione di cromo prevede un dosaggio di 600-1000 mcg di cromo picolinato, suddivisi in due dosi giornaliere.
Sebbene altre forme di cromo sono state testate, come il lievito di birra e il cloruro di cromo, gli studi fino ad oggi non hanno indicato benefici rilevanti e affidabili per la gestione della glicemia.
Prima o dopo i pasti?
Il cromo dovrebbe essere integrato in corrispondenza dei pasti ricchi di carboidrati, a causa delle sue presunte interazioni con l’insulina e, quindi, col glucosio.
Controindicazioni ed effetti collaterali del cromo
Il supplemento di cromo a breve termine è ipoteticamente sicuro.
Sono tuttavia stati segnalati danni ai reni o al fegato in persone con malattie renali o epatiche esistenti che assumevano cromo. È quindi sconsigliabile assumere cromo in caso di ridotta funzionalità di questi organi e/o di patologie in corso.
Questo minerale può tuttavia interagire con alcuni farmaci, come la levotiroxina, e andrebbe evitato durante l’assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS).