Dolore cervicale: cause e rimedi
Il dolore cervicale è una problematica comune che affligge moltissime persone ogni anno creando disagio, un aumento delle spese sanitarie e l’impossibilità a svolgere attività di vita quotidiana nel pieno delle proprie potenzialità. Il dolore alla cervicale può insorgere in risposta a fattori di varia natura e colpisce molto spesso persone sopra i 40 anni che svolgono lavori sedentari che richiedono il mantenimento di posture per un tempo molto prolungato, oppure lavoratori manuali che eseguono movimenti ripetitivi con il collo durante l’attività lavorativa quotidiana. In questo articolo affrontiamo l’argomento dolore cervicale da svariati punti di vista, cercando di acquisire una visione completa che possa poi indirizzarci verso la soluzione ideale per giungere alla guarigione definitiva.
Dolore cervicale sintomi
Il dolore alla cervicale si manifesta generalmente in un’area posteriore che va dalla base della testa fino alla base delle spalle. La qualità, l’intensità e la localizzazione dei sintomi è strettamente legata alla causa del dolore e alla sua storia. Il dolore può essere diffuso e coinvolgere una grossa area della cervicale quando legato a problematiche ai dischi come le protrusioni o l’ernia cervicale, oppure può essere molto localizzato in un punto quando è invece connesso a una problematica di rigidità articolare o legata a una contrattura muscolare (trigger point). Problematiche legate al disco tipicamente si manifestano in maniera intensa il giorno successivo uno sforzo o un’attività anomale che carica il collo e possono portare a un dolore irradiato anche alla spalla, alle scapole e persino al braccio se è interessata anche una radice nervosa. Viceversa se il dolore è legato a una contrattura o a una rigidità articolare, questo si manifesta in concomitanza con un sovraccarico cervicale anomalo, un movimento ripetuto più volte durante la giornata, una posizione mantenuta per un tempo molto prolungato (dormire storto sul divano), oppure un movimento del collo repentino e incontrollato.
Il dolore cervicale può essere acuto o cronico in funzione della durata dei sintomi. Generalmente una cervicalgia acuta ha una durata inferiore a tre mesi con un decorso favorevole con possibili recidive e una guarigione spontanea della maggioranza dei casi. Viceversa, quando il dolore persiste da più di tre mesi siamo in presenza di un dolore cervicale cronico con un probabile quadro di sensibilizzazione che rende la problematica più ostica da affrontare. Il dolore cervicale infine può manifestarsi con sintomi come mal di testa, nausea o vertigini quando è coinvolto il rachide cervicale alto. Se infatti a questo livello abbiamo un problema legato a rigidità, instabilità vertebrale o contratture muscolari dei muscoli che si trovano subito sotto il capo possiamo riferire dolore o sintomi anche a livello della testa in aree generalmente frontali o temporali dal lato del dolore cervicale. Di solito il mal di testa da cervicale è tipicamente legato al dolore al collo: più questo aumento, più aumenta il mal di testa. Attenzione in questi casi a riconoscere la causa primaria del mal di testa. In alcuni casi questo può anche non essere legato al dolore cervicale e si raccomanda sempre una visita specialistica da un medico per chiarire al meglio le cause.
Cause del dolore alla cervicale
La prima cosa che generalmente viene fatta quando si ha dolore alla cervicale e non se ne può più di sopportarlo è recarsi dal medico di base e iniziare una serie di accertamenti diagnostici più o meno approfonditi: lastre, risonanze, ecografie, costituiscono il punto base dal quale di solito si parte per affrontare il problema. Ecco che, spesso e volentieri, appaiono chiare e lampanti alcune alterazioni o degenerazioni del rachide cervicale che prendiamo al volo come capri espiatori cui dare la colpa:osteofiti, protrusioni discali, inversione della lordosi, artrosi cervicale sono solo alcune delle diciture che si possono trovare spesso nei referti.
Ecco è bene subito chiarire che, nella maggioranza dei casi, il dolore cervicale è difficilmente correlabile alle alterazioni dei referti medici, soprattutto quando non riconducibile a una causa apparente come un incidente o altre cause manifeste come un colpo, una grossa ernia, un trauma o una caduta. Ciò significa che il dolore può derivare da innumerevoli strutture anatomiche come muscoli, legamenti, dischi e articolazioni ma dire con certezza chi sia il colpevole è ancora oggi molto difficile, anche dopo aver effettuato esami diagnostici specifici (lastre o risonanze). È importante quindi non catastrofizzare i referti ma viverli con equilibrio: non è detto che se avete una o più protrusioni, l’artrosi cervicale o degli osteofiti siano queste le cause del vostro dolorecronico e anzi, è provato che molto spesso tali alterazioni sono presenti normalmente dopo i quarant’anni anche in soggetti privi di alcun tipo di dolore.
Incolpare una struttura anatomica giudicata non normale ostacola oltretutto la ricerca delle reali cause del problema che spesso e volentieri sono riconducibili a una ridotta mobilità del collo, a una debolezza o contrattura muscolare, uno schema motorio scorretto, una cattiva postura o a una disabitudine al movimento. Insomma tutte cause legate a fattori funzionali che possono essere migliorati attraverso alcuni trattamenti fisioterapici mirati. Solo un’attenta valutazione potrà far luce sui reali problemi e iniziare a risolvere finalmente i vostri dolori cervicali con un approccio serio e organizzato.
Dolore cervicale e farmaci
L’intervento classico in caso di dolore cervicale è l’utilizzo di farmaci, in particolari antinfiammatori (FANS) e miorilassanti. Come spesso accade, si tende a sopravvalutare l’utilità dei farmaci che, in questo come in tanti altri casi analoghi, non costituiscono il rimedio fondamentale a risolvere la causa primaria del problema. Gli studi scientifici ad oggi ne mettono in dubbio l’efficacia, sottolineando anche la presenza di effetti collaterali indesiderati, specie dopo un utilizzo prolungato nel tempo. Sia chiaro, i FANS in casi di dolore acuto possono aiutare tramite la loro azione diretta sui processi biochimici dell’infiammazione, ma non possono in alcun modo rappresentare il trattamento principale per risolvere la problematica in essere, specie se il dolore diventa cronico. Ciò che mi preme qui sottolineare è che va cambiata la mentalità in questo senso: l’antinfiammatorio agisce sul sintomo ma in nessun modo va a risolvere la causa. Quando non derivato da un trauma il dolore cervicale è provocato da una causa precisa legata alla funzionalità che va individuata tramite un’attenta valutazione, evitando di consegnare ai farmaci le chiavi della guarigione duratura.
Dolore cervicale rimedi
Come affrontare quindi il dolore cervicale? Quali i rimedi utili? Innanzitutto è fondamentale chiarire che il dolore cervicale quando non legato a un trauma ha una prognosi sempre favorevole con una guarigione spontanea che avviene nel giro di pochi giorni o settimane. Quello che più conta in una fase iniziale è supportare al meglio la guarigione. Per farlo è fondamentale rispettare alcuni principi importanti.
- In una prima fase acuta nella quale il collo è protagonista di dolore molto intenso può essere utile il risposo e l’utilizzo di farmaci antinfiammatori. In caso di contrattura possono essere utili degli impacchi caldi o un getto d’acqua caldo.
- Appena il dolore in poche ore o pochi giorni tenderà gradualmente a regredire è fondamentale il movimento e la ripresa delle attività quotidiane. Bisogna evitare l’immobilizzazione prolungata del collo, non catastrofizzare ma anzi è consigliato riprendere a muovere il collo di pari passo con il miglioramento della sintomatologia. È fondamentale rispettare il dolore: i movimenti vanno eseguiti dolcemente lungo tutti i piani senza evocare dolore o evocando lievi fastidi che non peggiorano la situazione nella ore successive. Sono consigliati esercizi leggeri di automobilizzazione e stretching dei muscoli del collo.
- Mano a mano che il dolore tende a diminuire sempre di più è consigliato iniziare un programma più intenso di esercizi per la cervicale volto a ripristinare il movimento corretto e a mobilizzare il collo in tutte le direzioni. È fondamentale riprendere anche l’attività sportiva o in palestra rispettando il dolore e quindi evitando o riducendo i movimenti che ancora evocano dolore.
Tramite questo iter sarà semplice far fronte al dolore e favorire la guarigione spontanea il prima possibile compatibilmente con la gravità del quadro. Nel caso in cui invece il dolore cervicale sia cronico, si ripresenti con una certa frequenza e renda difficoltosa la vita quotidiana allora sarà fondamentale una valutazione specialistica che ricerchi le cause funzionali e imposti un piano di trattamento davvero mirato. Gli studi scientifici e la pratica sul campo considerano efficace nel trattamento del dolore cervicale l’accoppiata terapia manuale ed esercizi correttivi. La terapia manuale ha l’obiettivo di mobilizzare le vertebre o i tessuti molli che sono andati incontro a disfunzione per fornire stimoli utili a diminuire il dolore e a riprendere a muovere il collo con più tranquillità e sicurezza. Tra gli strumenti in questo caso c’è anche il massaggio. Il massaggio è un trattamento che può sicuramente andare bene, specie nell’immediato e nel caso siano presenti contratture e trigger point, ma che non può e non deve diventare protagonista nel lungo periodo. Oltre alla terapia manuale saranno fondamentali però gli esercizi per la cervicale. Questi saranno scelti in base alle cause del dolore e all’obiettivo ricercato:
- esercizi di mobilità e stretching;
- esercizi di rinforzo muscolare e stabilità posturale;
- esercizi per migliorare i movimenti del collo e l’allineamento posturale della colonna.
Un cattivo allineamento posturale può essere un fattore contribuente al dolore cervicale. Infatti, soggetti con ipercifosi toracica possono più facilmente sviluppare dolore cervicale cronico. L’ipercifosi determina uno scorretto posizionamento del collo nel mantenere lo sguardo in avanti. E ciò è ulteriormente influenzato se tali posture sono consolidate stando davanti a un PC molte ore al giorno per anni. Gli esercizi correttivi hanno l’obiettivo invece di migliorare la postura del collo, individuare le alterazioni dei movimenti e ripristinare il corretto equilibrio tra muscoli superficiali (di solito dominanti e rigidi) e muscoli profondi (di solito deboli e scarsamente attivi). È fondamentale mantenersi sempre attivi attraverso un programma di esercizi fitness per prevenire il dolore cervicale e scongiurare le recidive.
Dolore cervicale, come dormire
Spesso ci si sveglia di notte o alla mattina con un bel dolore alla cervicale. Da cosa è causato? Davvero materasso e cuscino possono influenzare la salute del collo mentre dormiamo? La risposta è ni. Un collo sano, mobile e forte infatti si adatta perfettamente a ogni posizione assunta involontariamente la notte durante il sonno. Se il collo è invece in disordine o dolente già nel quotidiano ecco che la notte può dare problemi e spesso diamo la colpa a come dormiamo. Sicuramente in caso di dolore mattutino o risvegli notturni l’utilizzo di un buon cuscino può aiutare a migliorare il sonno diminuendo lo stress sulla cervicale malconcia. In questo senso è preferibile una posizione che mantenga un normale allineamento del collo e della colonna, con un cuscino morbido che non sia ne troppo alto nel troppo basso per evitare di sensibilizzare alcuni muscoli già contratti o alcune articolazioni già rigide. Tuttavia non ci si deve mai fermare qui ma è importante indagare sulle cause del dolore e della disfunzione della cervicale. Solo risolvendo queste si potrà dormire senza evocare mai più dolore alla cervicale.
Cervicale con dolore alla spalla e al braccio
Talvolta il dolore cervicale può essere accompagnato anche da sintomi alla spalla o al braccio. Tale condizione è chiamata cervicobrachialgia. Generalmente dolori alla spalla, alla scapola e al braccio possono insorgere insieme al dolore cervicale come dolori irradiati da alcune articolazioni vertebrali cervicali o toraciche da alcuni muscoli contratti (elevatore della scapola o trapezio) o, nei casi peggiori dall’irritazione di un disco o di una radice (protrusione, sintomi dell’ernia cervicale o artrosi cervicale). È quindi sempre fondamentale individuare le fonti primarie dei dolori, evitando di andare a trattare articolazioni che non sono causa ma solo localizzazione del sintomo. Soprattutto se il dolore è molto intenso e vi è presenza di formicolio al braccio e alla mano è consigliato il consulto di un medico che saprà indirizzare la diagnosi e il relativo trattamento.