Estratto di carciofo per dimagrire: benefici e controindicazioni
L’estratto di carciofo è un supplemento nutrizionale ricavato da foglie, stelo e radice della pianta Cynara scolymus, erbacea commestibile appartenente al alla famiglia Asteraceae.
I benefici del carciofo sono notoriamente riferiti alle sue importanti proprietà prebiotiche e per la salute intestinale, e depurative nei confronti del fegato (soprattutto della cinarina e silimarina).
L’estratto di carciofo viene anche utilizzato per finalità diverse; ad esempio per dimagrire. In tal senso d’altro canto, la sua efficacia è a dir poco “discutibile”.
Nei prossimi paragrafi entreremo più nel dettaglio, esponendo le “reali” potenzialità benefiche dell’estratto di carciofo, le controindicazioni e i possibili effetti collaterali.
A cosa serve l’estratto di carciofo? Benefici
Il carciofo è un ortaggio ricchissimo di inulina, un polimero del fruttosio non digeribile per l’uomo e dalle spiccate funzioni prebiotiche. L’estratto di questa pianta può quindi essere utilizzato anche per la salute dell’intestino.
Nota: gli estratti concentrati, tuttavia, potrebbero non contenere l’inulina; tale funzione è quindi da considerare solo una volta accertatisi della composizione chimica del prodotto scelto.
La funzione probabilmente più nota dell’estratto di carciofo è, d’altro canto, quella detossificante sul fegato.
Il carciofo ha anche una breve storia di uso medicinale per trattare la dispepsia – e i sintomi correlati, come nausea, vomito e dolore – per ridurre il colesterolo e per abbassare la pressione.
D’altro canto, non ci sono prove scientifiche valide a sostegno della maggior parte di questi usi.
L’estratto di carciofo fa dimagrire?
No. Non ci sono ragioni, e tantomeno studi, per ipotizzare che l’estratto di carciofo possa promuovere o anche solo ottimizzare il dimagrimento.
Estratto di carciofo per il fegato
L’estratto di carciofo può proteggere il fegato grazie ad un’azione detossificante.
È anche responsabile dell’aumentata produzione di bile (succo digestivo), che sappiamo essere in parte costituita da colesterolo – da qui probabilmente la sua azione migliorativa sulla colesterolemia.
Studi effettuati su persone con steatosi epatica non alcolica hanno rivelato che il consumo di estratto di carciofo porta a un miglioramento della funzionalità epatica, minore deposizione di grasso e una minore infiammazione dell’organo.
I responsabili di questi effetti potrebbero essere alcuni antiossidanti come la cinarina e silimarina.
Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per confermare il ruolo dell’estratto di carciofo nel trattamento delle malattie del fegato.
Estratto di carciofo per la dispepsia
L’assunzione di estratto di carciofo per via orale può ridurre i sintomi della dispepsia, inclusi nausea, vomito e mal di stomaco.
Si dice che occorrano dalle 2 alle 8 settimane di trattamento per poter apprezzare questi benefici, ma le evidenze scientifiche non sono tra le più forti.
Estratto di carciofo per la salute metabolica
L’estratto di carciofo può contribuire a ridurre leggermente il colesterolo totale e LDL (o “cattivo”), ma solo nelle persone con colesterolo alto. Potrebbero servire dalle 6 alle 12 settimane di trattamento per apprezzare i primi risultati; anche in questo caso, le evidenze sono limitare.
Limitate o poco rilevanti evidenze si sono apprezzate nel controllo della glicemia e dei valori pressori.
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Controindicazioni estratto di carciofo
Se prendessimo in considerazione gli estratti di carciofo con inulina, gli effetti avversi più frequenti sono legati all’eccesso di fibre ad azione prebiotica (con dosaggi superiori al consigliabile), e i relativi sintomi gastrointestinali (gonfiore, dolori, diarrea ecc.).
Può determinare reazioni allergiche – soprattutto in chi non tollera ambrosia, risantemi, calendule, margherite; quindi le Asteraceae / Compositae.
Non si possiedono abbastanza informazioni per stabilire se il carciofo sia sicuro in gravidanza e allattamento.
L’estratto di carciofo potrebbe peggiorare i calcoli biliari (litiasi) la condizione di ostruzione del dotto biliare.
L’estratto di carciofo può interagire moderatamente con alcuni farmaci, come quelli metabolizzati dal fegato, alcuni anti-diabetici e anti-ipertensivi.
L’estratto di carciofo è considerato “probabilmente” sicuro per un massimo di 12 settimane.
Evidenze scientifiche sull’utilizzo dell’estratto di carciofo
In uno studio effettuato sull’inulina del carciofo (con grado medio di polimerizzazione di 55 o più), l’ingestione di 10 g / die per 3 settimane, in un campione di persone altrimenti sane, è stata associata ad un aumento dei bifidobatteri del colon.
I benefici sulla steatosi non alcolica invece, si sono osservati con dosaggi anche inferiori (600 mg / die).