Grande pettorale: anatomia e funzione
Se parliamo di allenamento in palestra è impossibile non imbattersi in quello che è da sempre uno fra i muscoli più famosi, ricercati e ambiti a livello estetico: il muscolo grande pettorale. Questo infatti ha un ruolo primario nel conferire e modellare la morfologia della parte superiore del torace, oltre a svolgere azioni fondamentali per la biomeccanica e il movimento degli arti superiori. Analizziamo dunque l’anatomia (dove si trova, origine, inserzioni), le funzioni e le caratteristiche peculiari di questo muscolo, per poi discuterne successivamente le implicazioni nell’allenamento in sala pesi.
Che cos’è il pettorale?
Il muscolo grande pettorale ha la forma di un ventaglio che unisce la superficie anteriore del torace all’omero e delimita la parete anteriore della cavità ascellare. È formato da tre fasci muscolari: i fasci clavicolari, sternocostali e addominali. La faccia superficiale di questo muscolo è in rapporto con la ghiandola mammaria, mentre la faccia profonda con il muscolo piccolo pettorale e i muscoli intercostali.
Muscolo grande pettorale: anatomia, origine e inserzioni
Il grande pettorale origina con i suoi fasci muscolari a livello del margine anteriore della clavicola con la sua porzione clavicolare, a livello della fascia sternale e delle cartilagini costali con la sua porzione sternocostale e a livello della guaina dei muscoli retti con la sua porzione addominale.
Tutte le fibre, nel loro decorso, convergono per andarsi ad ancorare con un robusto tendine dotato di inserzione incrociata sulla cresta del tubercolo maggiore dell’omero. Il ventre muscolare in toto ricopre interamente il piccolo pettorale, posto in profondità.
Come per altri muscoli, anche il gran pettorale, vista la sua estensione, differenzia le funzioni anatomiche a seconda della porzione muscolare interessata.
Anatomia e funzioni del muscolo grande pettorale | |
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Origine | Margine anteriore della clavicola, fascia sternale, cartilagini costali e guaina dei muscoli retti |
Inserzione | Cresta del tubercolo maggiore dell’omero |
Azione | Adduzione, flessione (fasci claveari), estensione dalla posizione di massima flessione (fasci sternocostali e addominali) e intrarotazione dell’omero |
A cosa serve il grande pettorale? Azione e funzione
Come appena visto, il pettorale si compone di tre porzioni diverse: quella clavicolare (in palestra chiamata “petto alto”), quella sternocostale e quella addominale (che insieme vengono denominate in palestra “petto basso”). La diversa direzione delle fibre di queste tre porzioni determina le funzioni anatomiche dei muscoli pettorali:
- Fasci clavicolari: adduce, flette e intraruota l’omero;
- Fasci sternocostali: adduce e intraruota l’omero; estende l’omero dalla posizione di massima flessione con le fibre più inferiori (partenza con braccio sopra la testa)
- Fasci addominali: adduce, intraruota ed estende l’omero dalla posizione di massima flessione (partenza con braccio sopra la testa), deprime il cingolo scapolare.
Con la propria inserzione fissata, il grande pettorale contribuisce inoltre al sollevamento della gabbia toracica durante l’inspirazione, ed è pertanto considerato un muscolo inspiratorio accessorio.
È grazie alla conoscenza di queste peculiari funzioni che siamo in grado di comprendere quali sono i migliori esercizi di rinforzo e di stretching pettorali da eseguire nel nostro allenamento.
Innervazione
Il muscolo grande pettorale viene innervato dal nervo pettorale laterale e mediale, facenti parte dei nervi toracici anteriori provenienti da una struttura nervosa definita “plesso brachiale”, dalla quale originano i nervi che decorrono lungo gli arti superiori.
Muscoli sinergici del grande pettorale
Nello svolgere le proprie funzioni il muscolo grande pettorale non agisce mai singolarmente, ma sempre in sinergia con una serie di muscoli per ogni determinato movimento; tali muscoli vengono appunto definiti “sinergici” fra loro. Nello specifico, i muscoli sinergici del grande pettorale sono:
- Flessione: deltoide anteriore, muscolo coraco-brachiale, capo lungo del bicipite brachiale ;
- Adduzione: gran dorsale, grande rotondo;
- Rotazione interna: sottoscapolare, gran dorsale, grande rotondo, deltoide anteriore.
Allenamento grande pettorale
In palestra, alla ricerca dello sviluppo e della definizione dei pettorali, normalmente gli esercizi per il petto prevedono movimenti lungo il piano trasversale di adduzione (omero che si avvicina al tronco) contro gravità, ai quali talvolta è possibile associare delle rotazioni se si utilizzano manubri, pesi o cavi.
Esempi classici di esercizi per allenare e sviluppare il petto sono:
- La panca piana con bilanciere,
- La panca piana con manubri,
- Le croci con manubri
- I piegamenti sulle braccia.
Da non trascurare anche il ruolo del gran pettorale durante il lento avanti, con la porzione clavicolare protagonista, e durante le trazioni, con la porzione sternocostale e quella addominale protagoniste.
Gli esercizi volti all’ipertrofia del gran pettorale sono spesso a rischio infortunio per la spalla e se mal eseguiti possono alzare il rischio di lesioni alla cuffia dei rotatori. Per questo è importante dedicare il giusto tempo all’apprendimento della tecnica corretta nelle fasi iniziali per poi beneficiare nel tempo di una pulizia di movimento in grado di abbassare il rischio infortunio.
Fondamentale in questo senso il corretto assetto scapolare da mantenere durante il movimento, con le scapole mantenute ferme in adduzione e depressione mentre si spinge il sovraccarico. Sconsigliata è invece una spinta con le spalle che vengono in avanti (scapole abdotte e in tilt anteriore), specialmente con carichi elevati.
Stretching gran pettorale
Anche lo stretching del gran pettorale può essere utile in un contesto di allenamento nel quale molto spesso questo muscolo può andare incontro a una retrazione che può proporsi come fattore contribuente di un male allineamento o di una disfunzione articolare.
Per questo può essere talvolta necessario eseguire dello stretching per questo muscolo a scopo preventivo e terapeutico sempre sotto la guida di un professionista. Come per tutti i muscoli, anche per il grande pettorale l’esercizio di stretching nasce dal mantenimento di una posizione statica riproducendo l’inverso delle funzioni anatomiche.
Riporto qui una possibilità per l’esecuzione dello stretching del grande pettorale: in piedi, mantenendo il busto fermo e guardando in avanti, solleva il braccio e portalo dietro la testa con il palmo della mano rivolto verso l’alto. Con l’aiuto del busto imprimi una lieve spinta in avanti per mettere tensione. Ripeti con l’altro braccio.