La miofascia: verso una visione olistica del corpo umano
Ciao a tutti, sono come molti di voi un appassionato, affascinato da tutto ciò che riguarda il Sistema (non Macchina) Uomo. Questo articolo nasce dopo un lungo processo di studio e di prove pratiche su me stesso e i miei clienti a partire da quando, dopo una lesione parziale di LCA e rottura completa di LCM, non soddisfatto del ciclo di fisioterapia venni a conoscenza del rilascio miofasciale che abbinai al lavoro con i pesi. Ma questa è un altra storia.
Questo è un articolo introduttivo riguardo allo sterminato e intrigante mondo della MioFascia e manifesto di quello che è il mio personale approccio alla mobilità e alla postura che riunisce elementi del rilascio miofasciale, trigger point therapy, Canali Postural Method e il sistema Mobility Wod di Kelly Starrett.
Prima di tutto che cosa è la Fascia (o miofascia)?
In parole povere è ciò che è l’Antimateria, la Materia Oscura per gli astrofisici, difficilmente visibile (nel suo complesso), trascurata (perchè spesso eliminata nelle dissezioni), ma è ciò che sostiene tutto a partire dalla piccola cellula al corpo intero.
Il collagene, la reticolina, la MEC (matrice extracellulare) sono componenti del tessuto connettivo che ritroveremo e illustreremo più avanti; sono stati considerati per lungo tempo solo un “mare morto” in cui galleggia come un’isola la cellula, una mera impalcatura passiva. Tuttavia questo sistema trasmette un gran numero di informazioni sotto forma di tensioni e trazioni che si propagano per tutto il sistema.
Per questo un colpo di frusta o una distorsione alla caviglia possono trasmettere i propri effetti a grande distanza rispetto alla sede del danno anche dopo molto tempo (settimane/mesi). Il tessuto connettivo è quindi da considerarsi un vero e proprio Sistema, quello più basilare e antico che mette in comunicazione le cellule, alla pari del Sistema Circolatorio che trasmette informazioni in pochi minuti, e il Sistema Nervoso che le trasmette in pochi millisecondi.
Secondo l’anatomia di Gray:
“I tessuti connettivi giocano diversi ruoli fondamentali nel corpo, sia strutturali, dal momento che molti degli elementi extracellulari posseggono speciali proprietà meccaniche, sia difensivi, un ruolo che ha una base cellulare. Spesso essi posseggono anche importanti ruoli trofici e morfogenetici nell’organizzare e nell’influenzare la crescita e la differenziazione dei tessuti circostanti”.
La MEC (Matrice Extra Cellulare), ricca di collagene, elastina, fibre di reticolina e proteine collose interfibrillari viene definita da James Oschman una vera e propria matrice vivente che distribuisce le tensioni del movimento e della gravità mantenendo contemporaneamente la forma dei diversi componenti del corpo.
Da qui il concetto di tensegrità che vedremo in futuro.
Il tessuto connettivo con i suoi prodotti è un continuum ma tuttavia è sempre stato scartato nelle dissezioni, eliminato tramite coltelli e bisturi per mettere in mostra un singolo muscolo od organo.
Anche lo studio classico dell’anatomia mostra solo i muscoli, i legamenti e i singoli elementi isolati dal contesto globale, favorendo un modo di pensare meccanicistico ed eccessivamente analitico.
Cosa sicuramente necessaria per lo studio ma che non deve far perdere di vista la globalità, la connessione tra i sistemi e le loro interazioni.
Quindi d’ora in poi per mantenere una visione olistica chiameremo questa rete onnipresente, “rete fasciale”.
Ogni cambiamento di pressione sulla MEC fa sì che si originano segnali bioelettrici che rispecchiano esattamente l’originale informazione meccanica. Questa rete fasciale con tutti i suoi filamenti si estende dalla pelle fino al periostio e oltre. Ogni strato è connesso con l’altro.
I personaggi di questo mondo nascosto sono pochi:
Reticolina: una fibra sottile una specie di collagene immaturo.
Elastina: ben presente in aree come orecchio, cute e legamenti che hanno bisogno di essere elastici.
Collagene: ve ne sono vari tipi (una dozzina). Proteina più diffusa nel corpo e visibile anche in un taglio di carne. E’ estremamente versatile e lo troviamo ovunque dalla cornea dell’occhio, ai tendini del piede, alle delicate membrane che avvolgono il cervello.
La sostanza fondamentale che compone la MEC è un gel acquoso, con mucopolisaccaridi e glicosaminoglicani ( acido ialuronico, condrotinsolfato, cheratinsolfato e eparinsolfato).
Questi colloidi legano l’acqua per consentire la distribuzione dei metaboliti, formano parte del sistema immunitario poiché resistenti alla diffusione dei batteri, sono prodotti da fibroblasti e dai mastociti.
Questa “colla” tiene insieme le cellule e permette gli scambi metabolici.
Le cellule di tessuto connettivo formano tutti i componenti biologici, giocando con la funzione cellulare, la matrice fibrosa e la sostanza fondamentale.
Avete presente l’osso della coscia di pollo?
Se lo tenete qualche giorno nell’aceto, i sali minerali vengono demoliti e rimarrà un residuo fibroso della stessa forma dell’osso, una rete grigia di collagene che costituisce l’impalcatura, della consistenza del cuoio.
Per questo un osso giovane è flessibile e difficilmente si rompe e quando lo fa si tratta di fratture a legno verde.
Invece un osso più vecchio si impoverisce di collagene e risulta quindi più rigido ecco che così abbiamo fratture vere e proprie.
Questo per far capire solo la grande versatilità della rete fasciale.
In un periodo dove ora si considerano di più i movimenti rispetto al muscolo è necessario avere una visione più olistica del corpo.
Se non fosse per la fascia e per i giochi di tensione/compressione che attua questo sistema tutto il nostro corpo collasserebbe su se stesso.
Questa era la parte un pò più ostica, spero di aver solleticato un pò la vostra curiosità.
Prossimamente parleremo di plasticità del tessuto connettivo e delle tre reti olistiche secondo la visione di Thomas W. Myers.
Di Andrea Colarusso
Pagina FB di Andrea
Bibliografia:
Anatomy Trains, Thomas W. Myers.
Becoming a Supple Leopard, Kelly Starrett
The Trigger Point Therapy Workbook: Your Self -Treatment Guide for Pain Relief, Clair Davis
Anatomia Clinica, Marinozzi. – La miofascia
Curriculum di Andrea Colarusso:
Laurea Triennale in Scienze Motorie e Sportive
Laurea Specialistica in Scienza e Tecnica dello Sport- Sport di combattimento
Canali Postural Method 1° livello
Personal Trainer FIPE 2° livello
Specialista in Kettlebell FIPE
Istruttore FIPL 1° livello
Tirocinante presso Nazionale Olimpica Italiana Taekwondo.
Preparatore Atletico Club Scherma di Roma, settore Spada.
Istruttore Thai Boxe/ K1 FIGHT1
Creatore Satori Training PT .