Muscolo piccolo pettorale: anatomia e funzioni
Il muscolo piccolo pettorale fa parte della muscolatura del petto e può essere causa di dolore. Per capire come trattare questo muscolo, è importante scoprirne l’anatomia (dove si trova, inserzioni) e le sue funzioni, per capire così come ridurre il rischio di infortunio e quali esercizi di stretching fare.
Cos’è il piccolo pettorale?
Il piccolo pettorale è un muscolo di forma triangolare localizzato posteriormente al muscolo grande pettorale, con il quale va a formare la regione ascellare anteriore. Data la sua localizzazione, questo muscolo è in stretto rapporto con importanti vasi e nervi provenienti dalla regione cervicale e diretti verso gli arti superiori, raggiunti dopo aver attraversato il ponte formato dal piccolo pettorale e il processo coracoideo della scapola, dove questo muscolo trova inserzione.
Muscolo piccolo pettorale: anatomia, origine e inserzione
Il piccolo pettorale origina sulla terza, quarta e quinta costa per andarsi ad inserire a livello della scapola, sul processo coroideo. E’ quindi un muscolo cosiddetto toraco-scapolare che ha influenza sui movimenti della cassa toracica e su quelli della scapola. E’ situato subito sotto i fasci muscolari del muscolo grande pettorale, che lo ricopre interamente. Spesso può andare incontro a un accorciamento, per questo vedremo nel proseguo dell’articolo una metodica utile per allungarlo.
Anatomia e funzioni del muscolo piccolo pettorale | |
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Origine | Terza, quarta e quinta costa |
Inserzione | Processo coracoideo della scapola |
Azione | Depressione, rotazione caudale, protrazione e tilt anteriore della scapola. Interviene come muscolo accessorio nell’inspirazione forzata. |
Azione e biomeccanica del piccolo pettorale
Vista la sua localizzazione e il suo decorso anatomico possiamo dire con certezza che il piccolo pettorale è un muscolo inspiratorio accessorio. Facendo punto fisso sulla scapola, infatti, è in grado contraendosi di elevare le coste, ampliando così le dimensioni della gabbia toracica favorendo l’afflusso di aria in entrata durante l’inspirazione.
Facendo punto fisso sulle costa, invece, il muscolo piccolo pettorale è un muscolo che deprime, ruota caudalmente, protrae e determina un tilt anteriore della scapola. In virtù di queste sue peculiari funzioni a livello scapolare, una sua retrazione è da scongiurare, pena alterare la normale biomeccanica della spalla e aumentare il rischio di tendinopatie della cuffia dei rotatori e insorgenza di dolore alla spalla.
Allungamento piccolo pettorale
Come già accennato, un piccolo pettorale molto accorciato, oltre che a rappresentare un possibile fattore contribuenti per possibili patologie come la sindrome dello stretto toracico e la cervicobrachialgia, può interferire con il fisiologico movimento di rotazione craniale richiesto alla scapola durante il sollevamento del braccio (flessione/abduzione): tale eventualità pone ad un rischio maggiore l’articolazione della spalla, con la scapola che non riesce a ruotare in maniera ottimale durante il movimento.
Inoltre, la stessa retrazione del piccolo pettorale può creare un alterato allineamento della scapola in tilt anteriore (se associato a debolezza degli antagonisti dentato anteriore e muscolo trapezio inferiore), condizione che diminuisce l’ampiezza del cosiddetto spazio sub-acromiale, esponendo i tendini della cuffia dei rotatori a un rischio compressivo maggiore. Allo stesso modo, tale cattivo allineamento può determinare ed essere causa delle spalle in avanti.
Per contrastarne una possibile retrazione, qualora essa sia causa di disfunzione articolare, può essere consigliabile eseguire dello stretching per questo muscolo.
L’allungamento può anche essere assistito da un professionista: in questo caso lo stretching deve essere eseguito da supino, con l’operatore che con una mano stabilizza e crea una pressione a livello del processo coracoideo della scapola (sede di inserzione scapolare del piccolo pettorale), e con l’altra stabilizza la cassa toracica. La posizione raggiunta con la scapola in tilt posteriore deve essere mantenuta per alcuni minuti, favorendo il processo di allungamento anche tramite cicli di espirazione forzata.