Pull down: esecuzione corretta, muscoli coinvolti, scheda

Il Pull down è un ottimo esercizio per allenare il gran dorsale, a patto che venga eseguito con alcuni fondamentali accorgimenti che ne permettono l’esecuzione corretta.

Vediamo insieme i muscoli coinvolti e quali sono i risvolti utili di questo esercizio, per capire come inserirlo nelle tue schede di allenamento in palestra.

Come si fa il Pull down? Esecuzione corretta

Il Pull down è un esercizio che prevede un’estensione di spalla partendo da una massima flessione sopra alla testa.

pull down esecuzione in palestra

Imposta in questo modo il set-up iniziale:

  1. Posizionati alla lat machine o ad una postazione con i cavi in modo da avere le braccia stese sopra alla testa in partenza,
  2. Tieni il busto lievemente inclinato in avanti, le scapole neutre, le ginocchia lievemente flesse e il bacino in antiversione per preservare la fisiologica lordosi lombare,
  3. Impugna il supporto,
  4. Porta in estensione le spalle, avvicinando il supporto alla vita. Il movimento deve partire dai gomiti in modo da dare la massima tensione possibile al muscolo gran dorsale,
  5. Una volta che le spalle sono completamente estese lungo i fianchi, ritorna in posizione di partenza con le braccia sopra alla testa, lasciando che le scapole tornino in posizione neutra.

Le scapole non vanno forzate in adduzione e depressione prima di iniziare il movimento perché questo porta la muscolatura target in una situazione di pre-accorciamento, limitando l’espressione di forza.

Il Pull down si può eseguire sia con la sbarra, che con corde e addirittura in versione mono-arto con una maniglia. L’unica differenza è che il ROM (range of movement) viene massimizzato con l’utilizzo delle corde e viene ridotto leggermente con la sbarra.

Errori da evitare nel Pull down

  1. Non posizionarti contro gravità: il set up del Pull down va studiato in base a come sono posizionati i cavi che hai a disposizione. Più i cavi sono alti più dovrai stare verticale con il busto, più i cavi sono bassi più dovrai stare inclinato in avanti con il busto.
  2. Muovere i gomiti durante l’esecuzione: i gomiti vanno mantenuti più fissi possibile per avere un parametro fisso di valutazione nel tempo, in modo da impostare un programma di miglioramento basato sul sovraccarico progressivo, e per non facilitare l’esecuzione.
  3. Utilizzare slanci o muovere le gambe: muovere in modo dinamico il bacino in avanti è un compenso per permettere di raggiungere prima il ”fine corsa”, accorciando il ROM di lavoro.
  4. Perdere il corretto set up durante l’esecuzione: è importante che le spalle si deprimano allontanandosi dalle orecchie. Se durante l’esecuzione questo set-up non viene mantenuto, togli tensione ai muscoli target e riduci la stabilità articolare della spalla.

Muscoli coinvolti nel Pull down 

Pull Down muscoli coinvolti

I muscoli coinvolti nel Pull down e che puoi allenare con questo esercizio sono principalmente:

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Esempio di scheda di allenamento Pull down

Data la natura dell’esercizio, è meglio rimanere in un range di ripetizioni medio/alto e portare spesso l’intensità alta.

Il Pull down non crea eccessivo stress nervoso e di conseguenza perde un po’ di significato utilizzare un eccessivo buffer durante le serie – anche se il tutto va contestualizzato.

Per un soggetto principiante ha più senso allenarsi a serie con margini più ampi dal cedimento (RPE 7/8, indicato dal simbolo @ nella tabella sottostante) per evitare gli errori sopra citati.

Per un atleta avanzato che riesce a replicare gli stessi assetti posturali ad ogni ripetizione e anche sotto fatica non perde le giuste attivazioni, ha senso spingersi molto vicino al cedimento o al cedimento in più momenti (RPE 9/10).

Nelle schede di allenamento, RPE viene indicato dal simbolo @.

Giorno 1 Giorno 2
Settimana 1 Trova carico 15 @8 2 x 15, 2 x 12, 1 x AMRAP
Settimana 2 Trova carico 12 @8 2 x 12, 2 x 8, 1 x AMRAP
Settimana 3 Trova carico 8 @8 2 x 8, 3 x 6, 1 x AMRAP

Nel giorno 2, utilizza come carico quello trovato nel rispettivo Giorno 1.

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