Sovraspinato

sovraspinato

Il sovraspinato origina dalla fossa sovraspinata della scapola e, decorrendo al su interno, sormonta la capsula articolare della spalla per andarsi ad inserire sulla faccia superiore del tubercolo maggiore dell’omero. E’ uno dei muscoli più famosi non tanto per ragioni estetiche (è un muscolo profondo, situato sotto il trapezio superiore e il deltoide) ma quanto per questioni cliniche vista l’alta incidenza di lesioni che riporta nelle sindromi dolorose alla spalla. Vedremo sinteticamente in questo articolo i motivi del suo frequente coinvolgimento negli infortuni e le possibili soluzioni.

Anatomia e funzioni del muscolo sovraspinato
Origine Fossa sovraspinata della scapola
Inserzione Faccia superiore del tubercolo maggiore dell’omero
Azione Abduzione della spalla. Stabilizzazione della testa dell’omero durante i movimenti della spalla

Muscolo sovraspinato, funzioni

In virtù della sua localizzazione e del suo decorso anatomico il muscolo sovrapinato è, come gli altri muscoli della cuffia dei rotatori, un importante stabilizzatore della testa dell’omero nella glena della scapola. Determina inoltre gli importanti movimenti accessori di scivolamento della testa dell’omero durante il sollevamento del braccio, neutralizzando le forze di scivolamento superiore potenzialmente lesive generate dal muscolo deltoide e mantenendo il corretto allineamento dinamico delle superfici articolari. Infine, contribuisce al movimento di abduzione della spalla, specie nei primi gradi, ed è un debole extrarotatore.

cuffia dei rotatori
Alzate laterali

Tendine sovraspinato

Perché il tendine del sovraspinato è spesso protagonista di una lesione o di una tendinite alla spalla? Molti delle sindromi dolorose alla spalla, generalmente denominate col termine generico periartrite scapolo-omerale o impingement sub-acromiale, presentano alterazioni patologiche al muscolo sovraspinato, con quadri che vanno dall’infiammazione acuta e cronica, alle calcificazioni, fino alla rottura parziale o totale del tendine stesso.

sovraspinato

Le ragioni di questo frequente coinvolgimento nei quadri clinici sta nella sua localizzazione. Il tendine del sovraspinato, infatti, occupa un punto critico della spalla. Nel suo decorso all’interno della fossa sovraspinata, transita all’interno di un passaggio stretta delimitato da strutture ossee (acromion e coracoide) e legamentose (legamento acromion-coracoideo) denominato spazio sub-acromiale. Tale spazio può ridursi in seguito a una disfunzione che porta a un alterato movimento scapolo-omerale, e questa restringimento espone il tendine a intrappolanti e schiacciamenti che possono nel lungo periodo sfociare in infiammazione prima e vere e proprie lesioni poi.

sovraspinato

Lesione sovraspinato

Il muscolo sovraspinato è spesso protagonista di lesioni. Queste riguardano il suo tendine e possono essere sia di natura traumatica, sia all’usura articolare protratta nel tempo. In quest’ultimo caso, il tendine può andare incontro a lesioni in seguito a modificazioni età-dipendenti e a un volume di lavoro eccessivo protratto nel tempo, con la sua matrice che via via degenera e indebolisce il tessuto esponendolo a un maggiore rischio lesione, oppure in seguito a un’alterata biomeccanica della spalla, per una scarsa sinergia tra omero e scapola durante l’abduzione oppure per un alterato allineamento articolare conseguente a un disequilibrio muscolare o a rigidità articolari.

In questo senso, un deficit di rotazione craniale della scapola, un omero anteposto o intraruotato e una scapola in tilt anteriore sono solo alcune delle cause più frequenti di disfunzione articolare che può contribuire a ridurre lo spazio sub-acromiale, a creare compressione sul tendine e, di conseguenza, a generare infiammazione e dolore.

Esercizi riabilitazione spalla sovraspinato

Infiammazione del sovraspinato, cosa fare? Quali esercizi eseguire per risolvere il problema? E’ una delle domande in assoluto più frequenti quando si ha a che fare con una lesione di questa struttura. Una risposta credibile può prendere forma in maniera compendiata attraverso i seguenti quattro punti.

  • Spesso si ricorre all’utilizzo di terapie fisiche come laser, tecar o onde d’urto, o ancora a farmaci antinfiammatori allo scopo di ridurre il sintomo principale: il dolore. Questo tipo di approccio può andare bene nelle prime fasi ma non può essere considerato assolutamente la parte preponderante del trattamento. Infatti, questo tipo di strategie terapeutiche si occupano appunto solo ed esclusivamente del sintomo senza indagare la causa che lo ha creato. Il dolore nasce da un’infiammazione conseguente a un insulto articolare che a sua volta è conseguente a un volume di lavoro eccessivo o a una disfunzione scapolo-omerale. La prima cosa da fare è individuare la causa primaria del problema e lavorare nel lungo periodo su quella. Quindi ok i farmaci e le terapie fisiche per cercare di lenire il dolore specie in fase acuta, ma attenzione l’individuazione della causa per risolvere il problema in maniera definitiva.

  • Una delle possibili cause è l’eccessivo volume di lavoro al quale è sottoposto il tendine nell’espletare la sua funzione, condizione che può sommarsi alla naturale degenerazione del tendine dovuta all’età. Sarà quindi fondamentale prevenire, dosando nella maniera giusta la programmazione dell’allenamento per sportivi e frequentatori di palestre e migliorando l’equilibrio muscolare favorendo una migliore e più uniforme distribuzione dei carichi sui tendini.
  • Quando la causa dell’infiammazione o della lesione è un alterato ritmo scapolo-omerale o un cattivo allineamento della testa dell’omero o della scapola (anteposizione o intrarotazione dell’omero e tilt anteriore scapolare su tutti) sarà importante andare a lavorare su queste cause primarie, permettendo così al tendine nel lungo periodo di guarire diminuendo gli stress lesivi al quale è sottoposto.

  • In caso di anteposizione della testa dell’omero e di conseguente cattivo allineamento durante il movimento è consigliata la mobilizzazione della capsula posteriore della spalla tramite terapia manuale e con l’aiuto di esercizi di stretching utili come lo sleeper stretch. In caso di una sua debolezza, anche la cuffia dei rotatori, responsabile dei movimenti di scivolamento omerale, dovrà essere adeguatamente rinforzata tramite esercizi di intra ed extrarotazione. In caso di scapola in tilt anteriore, alterato ritmo scapolo-omerale o scapola rigida potranno essere utili esercizi di riequilibrio muscolare con il rinforzo dei muscoli deboli (spesso dentato anteriore e trapezio inferiore) e l’allungamento di muscoli corti (spesso romboidi e piccolo pettorale), in associazione a della terapia manuale. Potrà essere utile anche un recupero del corretto ritmo scapolo-omerale tramite presa di coscienza ed esercizi di rieducazione allo specchio.

sleeper stretch

esercizi cuffia

Ad ogni modo il messaggio chiave da portarsi a casa è uno solo: non esistono esercizi magici per la guarigione del sovraspinato. Il suo tendine va incontro a infiammazione e lesione se vi è una causa primaria che spesso è da indagare con l’aiuto di uno specialista. Per cui mai improvvisare riabilitazioni fai da te e mai credere a cure miracolose. La spalla è un’articolazione complessa e le sue disfunzioni vanno sempre analizzate in maniera approfondita per trovare la strada giusta verso la guarigione.

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Andrea Roncari

Professore universitario a contratto all'università di Pavia. Fisioterapista specializzato nei disturbi muscolo-scheletrici e sportivi. Laureato in scienze motorie e Personal Trainer Maggiori informazioni

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