Tensore della fascia lata
Il tensore della fascia lata origina dalla spina iliaca antero-superiore e, tramite una struttura connettivale chiamata tratto ileo-tibiale alla quale si congiunge a livello del grande trocantere del femore, giunge fin sulla tibia sul suo condilo laterale e, attraverso fasci di fibre laterali, sulla rotula. Visto il suo decorso anatomico è un muscolo in grado di muovere l’anca lungo tutti e tre i piani.
Anatomia e funzioni del muscolo tensore della fascia lata | |
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Origine | Spina iliaca antero-superiore |
Inserzione | Tramite il tratto ileo-tibiale sul condilo laterale della tibia |
Azione | Flessione, abduzione e rotazione interna dell’anca |
Tensore fascia lata: funzioni
Il tensore fascia lata, in virtù del suo decorso e della sua localizzazione intero-laterale sul bacino è in grado, contraendosi, di determinare movimenti sull’anca di:
- flessione,
- abduzione
- intrarotazione
È inoltre in grado di determinare una rotazione esterna della tibia sul femore a ginocchio flesso e di portare in lateralità la rotula grazie alle sue fibre inserite su di essa.
Il tensore della fascia lata, assieme agli altri flessori dell’anca, è fortemente attivo durante il mantenimento della posizione seduta senza uno schienale. In questa posizione si ritrova in costante accorciamento, specie se si accavallano le gambe. Anche per questo è spesso riscontrato corto e rigido, prevalendo così come muscolo abduttore rispetto ai fasci posteriori del muscolo medio gluteo, che invece determinano movimenti di estensione ed extrarotazione dell’anca.
Un disequilibrio tipico in questo senso, con un tensore molto corto e dominante rispetto agli antagonisti, può comportare un allineamento alterato dell’anca in intrarotazione durante il cammino, il salto e la corsa. Questo tipo di disfunzione può comportare uno stress anomalo al compartimento laterale del ginocchio sfociante in sindromi dolorose tra cui quella della bandeletta ileo-tibiale.
Anche il corretto allineamento rotuleo può essere condizionato negativamente da un tensore della fascia lata corto, con la rotula che si ritrova lateralizzata, generando così anomale pressioni interne che possono generare dolore patello-femorale. Molto spesso alcuni dolori al ginocchio di dubbia insorgenza possono essere la conseguenza di uno squilibrio muscolare all’anca, di cui è quasi sempre protagonista negativo il tensore della fascia lata corto.
Anche per questo è fondamentale valutare tutto l’allineamento dell’arto inferiore e valutare la lunghezza del muscolo in questione attraverso strumenti importanti come il test di Thomas e il test di Ober. Se il tensore fascia lata risulterà corto e concausa del quadro clinico disfunzionale, assieme a della terapia manuale, potrebbero essere utili alcuni esercizi di allungamento selettivo da eseguire anche in autonomia. Vediamone un esempio.
Stretching tensore fascia lata
Il tensore della fascia lata riscontrato corto potrebbe avere bisogno di esercizi di stretching per aiutare il trattamento e favorire la guarigione nel lungo periodo. Un esempio classico di allungamento per questo muscolo prevede il mantenimento di una posizione statica sul fianco con l’anca in estensione e adduzione, mantenendo con una mano il ginocchio in massima flessione.
A riguardo è fondamentale posizionarsi sul fianco opposto all’arto del muscolo da allungare, in modo tale da permettere all’anca di andare in adduzione (il ginocchio si avvicina al pavimento), movimento fondamentale a favorire un efficace allungamento. Mantenete la posizione imprimendo una lieve pressione con la mano sulla caviglia nella direzione dell’estensione dell’anca, con il bacino fermo per evitare qualsiasi tipo di compenso.