Test Ischiocrurali (Lunghezza e Forza)

Indice dell’articolo:

ATTENZIONE il seguente articolo ha scopo puramente divulgativo. I seguenti test sono di pertinenza delle figure professionali regolamentate dalla legge italiana.

Test Ischiocrurali (Lunghezza e Forza)

Del Dr Andrea Roncari

Test di lunghezza

Il complesso dei muscoli ischio-crurali, composto da semitendinoso, semimembranoso e bicipite femorale, è la muscolatura più soggetta a retrazioni e contratture sia nel panorama sportivo agonistico, sia tra la popolazione sedentaria.
(Guarda il video per vedere origine, inserzione e funzione di questi muscoli)

Ciò comporta, come ben sanno gli atleti, un aumentato rischio infortuni da eccessivo stiramento o nei casi più gravi da strappo della suddetta muscolatura, quando non sufficiente estensibile nell’allungamento necessario al finalizzarsi di una contrazione di un potente quadricipite in gesti motori come la corsa.

Nei sedentari invece, meno inclini a scatti repentini, una contrattura di questi muscoli comporta spesso:

  • rigidità del bacino, che si presenta in retroversione, con incapacità di effettuare una flessione pura dell’anca andando così a sovraccaricare il rachide lombare
  • squilibri muscolari a carico dell’anca, con una anomala e dannosa predominanza di tali muscoli sul controllo della testa del femore nella cavità acetabolare durante i movimenti, associata a debolezza della muscolatura più prossimale (grande gluteo) più funzionale a tale scopo.

Ecco perché un buon personal trainer non può prescindere dalla conoscenza di uno strumento valutativo della lunghezza di questi muscoli e servirsene per farsi guidare alla stesura di un programma di rinforzo muscolare, rivolto sia all’obbiettivo estetico molto più richiesto e di appeal, ma anche a quello preventivo ricordando che un cliente infortunato oltre che a sospendere le sedute di training sarà anche una potenziale pessima pubblicità nell’ambiente.

Vediamo una breve descrizione della corretta esecuzione di questo test e delle sue interpretazioni.

Il test è di facile esecuzione: con il soggetto supino in un corretto allineamento capo tronco, l’operatore gli solleva una gamba tesa, mentre mantiene ferma sul lettino la controlaterale, assicurandosi che la superficie lombosacrale rimanga aderente al piano di lavoro.

Vengono valutati gli ischio crurali del lato della gamba sollevata. In virtù delle loro origini e inserzione (per i dettagli rimando ai video nella sezione apposita del sito) una flessione d’anca a ginocchio esteso con bacino fissato al lettino determina un allungamento di questi muscoli con associata una tensione posteriore come tutti avranno mai avuto modo di provare nella sfida del “riesci a toccarti le punte dei piedi?!”.

A questo punto si può effettuare più di una osservazione:

  • Un angolo di 80° tra la gamba sollevata e il piano del lettino viene considerata l’escursione normale con ischio crurali a lunghezza fisiologica

 

  • Un angolo minore di 80° tra la gamba sollevata e il piano del lettino è segno di brevità degli ischio crurali. Attenzione alla trazione che effettueranno sul bacino una volta giunti a fine range consentito dalla loro mobilità. Sarà importante mantenere aderente al lettino l’arto contro laterale e stabilizzare il bacino.

 

  • Durante l’esecuzione del test attenzione a eventuali movimenti del bacino che potrebbero determinare falsi positivi o falsi negativi. Un test eseguito con bacino antiverso potrebbe giudicare retratti ischio crurali in realtà di lunghezza normale (Fig 1). Analogamente se durante il sollevamento della gamba assistiamo ad una retroversione di bacino potremmo giudicare di lunghezza normale ischio crurali in realtà retratti ( Fig 2 ).

La valutazione della lunghezza degli ischio-crurali con tale modalità e se possibile integrata con le informazioni ricavate da una flessione del busto in avanti o da un seat and reach, può darci importanti indicazioni sull’equilibrio muscolare del cliente e sulla sua capacità di adattarsi a schemi motori complessi.
Venire a conoscenza di una loro brevità ci indirizzerà sulla scelta di alcuni esercizi piuttosto che altri sia in termini di rinforzo muscolare ( sarà poco intelligente proporre incondizionatamente una leg curl a un cliente con ischio crurali fortemente retratti), che di stretching mirato. Anche questo vuol dire personalizzare!

Test di forza

L’analisi della forza del complesso degli ischio-crurali può consegnare importanti informazioni da integrare col test di lunghezza, dando un’accettabile panoramica sulla funzionalità e le caratteristiche soggettive di questo gruppo di muscoli nella persona che si andrà ad allenare.
Il test viene eseguito in posizione prona, chiedendo al soggetto una flessione del ginocchio di 50°- 70° mantenendo la coscia ben adesa al lettino.

Una flessione di ginocchio in rotazione mediale, porrà l’enfasi sulla valutazione di semitendinoso e semimembranoso (intrarotatori di tibia), mentre una flessione in extrarotazione la porrà sul bicipite femorale (extrarotatore di tibia).

A questo punto, in una scala da 0 a 5 valuteremo:

  • Sufficiente o grado 3 di forza muscolare la capacità di flettere il ginocchio fino a 70°e
  • mantenere la posizione
  • Buono o grado 4 di forza muscolare la capacità di mantenere la stessa posizione dopo
  • moderata pressione esercitata dall’operatore a livello della gamba, prossimalmente alla
  • caviglia e in direzione dell’estensione di ginocchio.
  • Normale o grado 5 di forza muscolare la capacità di mantenere la stessa posizione dopo
  • forte pressione esercitata dall’operatore a livello della gamba, prossimalmente alla caviglia e in direzione dell’estensione di ginocchio.

In ambiente fitness valutazioni sotto il 3 sono alquanto difficili da trovare. Un tale deficit di forza impedirà al soggetto di flettere il ginocchio in posizione prona.

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Andrea Roncari

Professore universitario a contratto all'università di Pavia. Fisioterapista specializzato nei disturbi muscolo-scheletrici e sportivi. Laureato in scienze motorie e Personal Trainer Maggiori informazioni

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