Torsioni del busto: cosa sono e a cosa servono
Le torsioni del busto con bastone sono uno fra gli esercizi che si vedono eseguire dagli utenti delle palestre, soprattutto ad inizio o fine allenamento. L’intento di chi fa questo esercizio è quello di dimagrire i fianchi, infatti rientra in quella schiera di esercizi consigliati per ridurre il girovita.
In questo articolo capirai se e a cosa servono realmente le torsioni del busto.
Torsioni del busto: cosa sono e come eseguirle
Le torsioni del busto sono delle rotazioni della colonna che avvengono sul tratto dorsale e lombare.
Sono eseguite da in piedi o da seduti, con o senza un bastone appoggiato sulla parte alta della schiena.
L’esecuzione prevede di ruotare il busto, cercando di attivare la muscolatura addominale, soprattutto gli obliqui, per cercare di focalizzare il lavoro su quel gruppo muscolare.
La differenza di esecuzione c’è e dipende da se svolgi l’esercizio da seduto o da in piedi.
A cosa servono le torsioni del busto? Riducono il girovita?
Le torsioni del busto non servono sicuramente per snellire o rassodare il girovita.
L’unico motivo “pseudo-sensato” per cui potresti eseguirle è per questioni di mobilità e propriocezione prima dell’esecuzione di esercizi che richiedono compattezza e simmetria del tronco durante lo svolgimento.
Ad esempio, avere il busto ruotato durante l’esecuzione dello Squat non è sicuramente un fattore positivo. Ecco che svolgere le torsioni prima, durante la parte di mobilità, può farti capire in che modo il tuo busto è ruotato e in che modo potresti metterlo durante l’esecuzione di quell’esercizio.
Le torsioni del busto fanno male? In quali casi?
Nell’esercizio Torsioni del busto il movimento di rotazione avviene molto più a livello toracico che a livello lombare, come invece si crede (Sahrmann; 2008). Inoltre, l’esercizio richiede al rachide lombare un movimento che per sua morfologia non è in grado di effettuare e che lo sottopone a forze di taglio sul disco potenzialmente rischiose, specie se effettuato con un carico maggiore (come un bilanciere o un macchinario specifico) e con bacino bloccato nella posizione seduta.
Come se non bastasse la torsione del tronco prevista dall’esercizio, che sia eseguita in piedi o seduto, non avviene contro gravità e ciò comporta una stimolazione muscolare irrisoria e del tutto trascurabile ai fini della “tonificazione” del giro vita tanto ricercato. Hai capito bene: oltre al danno di un esercizio inutile ai fini del dimagrimento e del rinforzo muscolare, anche la beffa di un movimento potenzialmente rischioso per la nostra colonna.
Per concludere, ci sono differenze sostanziali nell’esecuzione dell’esercizio in stazione eretta o seduta.
Le Torsioni del busto in piedi sono decisamente meno rischiose, soprattutto se eseguite con un bastone, ossia un carico praticamente inesistente. In questa variante il movimento si compone di una torsione del rachide associata a una rotazione delle anche, situazione che riduce l’ampiezza del movimento rachideo e di conseguenza le forze potenzialmente lesive sulle vertebre lombari. Certo è anche da precisare che in questo caso i muscoli target lavoreranno ancora meno, assistiti in maniera importante dai rotatori interni ed esterni delle anche.
La versione seduta invece lascia poco scampo: il vincolo dato dal bacino fermo impedisce qualsiasi tipo di compenso in rotazione dell’anca e l’escursione ottenuta sarà completamente a carico della rotazione vertebrale aumentando i rischi, specie in soggetti predisposti e/o più avanti con gli anni.