TUT (Timer Under Tension)

tut time under tension

La tensione muscolare, calcolata dal rapporto tra forza e tempo, è il fattore principale dell’ipertrofia muscolare. In palestra viene definita con l’acronimo TUT (Time Under Tension) ovvero tempo sotto tensione.

Il tempo è così un parametro chiave per la massa muscolare. Vediamo come calcolarlo ed utilizzarlo nelle tue schede di allenamento.

Che cos’è il TUT?

Il TUT è il tempo in cui rimane in tensione il muscolo mentre fai una serie. Viene calcolato tenendo conto di:

  • fase eccentrica,
  • pausa in allungamento,
  • fase concentrica,
  • pausa in accorciamento.

Un esercizio che ha la dicitura 3-1-2-0 significa che che andrà eseguito con: 3″ in eccentrica, 1″ di fermo, 2″ di concentrica e 0″ in chiusura. Se nella sequenza al posto di un numero si scrive (x) vuol dire che il peso, in quella fase, deve essere mosso al massimo della velocità consentita.

Molto spesso nel bodybuilding si usano tecniche di tensione continua, ovvero non si arriva mai al blocco articolare, non tanto perchè faccia male alle articolazioni, ma per non lasciare il muscolo riposare neanche un secondo.

Questa tecnica non è superiore alle classiche esecuzioni con il blocco ed è semplicemente uno stimolo diverso.

Come utilizzare il TUT nell’allenamento?

Oggi sappiamo che i due principali fattori che incidono sulla massa muscolare sono la tensione meccanica (forza x tempo) ed il volume allenante (quanta tensione meccanica dai ad un muscolo).

Quando il peso si sposta lentamente, indipendentemente da quanto cerchi di spostarlo velocemente, in quel momento ottieni la massima risposta ipertrofica.

Il TUT è essenziale perchè non è solo il carico a dirci quanto diventi grosso, ma anche quanto velocemente e per quante volte (volume allenante) sposti quel carico.

Di solito nelle schede non si scrive e si considera di tenere un’esecuzione con una velocità controllata:

  • 2-3″ eccentrica
  • 0-1″ fermo
  • 1-2″ concentrica
  • 0-1″ chiusura

TUT  benefici e svantaggi

Nelle preparazioni atletiche o nelle alzate di potenza, si può anche fare un’eccentrica controllata (2-3″) ed una fase concentrica alla massima velocità (x).

Alcune tecniche d’intensità per l’ipertrofia come il lentissimo o il superlento tendono ad estremizzare i TUT.

Possono essere utilizzate nell’ultimo esercizio del gruppo muscolare per dare stimoli differenti. Tuttavia, incentrare un allenamento sul TUT rischia di far perdere di vista l’allenamento nel complesso dove carico e tecnica d’esecuzione rimangono i parametri più importanti.

Inoltre, puoi utilizzare TUT lenti e fermi in vari angoli dell’alzata, non ai fini ipertrofici ma con carichi molto gestibili, per correggere l’esecuzione degli esercizi. Ad esempio, se vuoi imparare uno squat, ma “sculi” o ti siedi, ecc. eseguirlo con TUT lenti e fermi ti permette di aumentare di molto la propriocezione dell’esercizio.

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Andrea Biasci

Fondatore del Project inVictus e autore di Project Nutrition, il libro sulla nutrizione con più di 90 000 copie vendute, che unisce la teoria alla pratica su base scientifica. Laureato in Scienze Motorie e nella magistrale in Scienze della Nutrizione Umana. Per anni è stato Professore Universitario a contratto presso l'Università degli Studi di Milano. Maggiori informazioni

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